Cosa fanno oggi i protagonisti del G8 di Genova: dai leader degli antagonisti Agnoletto e Casarini, fino a Gianfranco Fini e Claudio Scajola
In occasione della messa in onda di oggi, lunedì 21 luglio 2025, del film “Diaz – Non pulite questo sangue“, si torna parlare dei fatti – certamente noti – del G8 di Genova che tennero altissima l’attenzione mediatica internazionale per quattro lunghissimi giorni, mentre gli scontri tra Forze dell’Ordine e diversi movimenti di protesta imperversavano per la città: tanti i protagonisti di quei quattro giorni e qui vedremo proprio cosa fanno oggi, dopo la guerriglia urbana che scoppiò nel capoluogo ligure.
Prima di arrivare ai protagonisti, è utile ricordare che in occasione del G8 di Genova i cosiddetti “antagonisti” dello stato di diritto decisero di muovere le loro proteste, lamentando quello spirito globalizzante che accompagnava la riunione dei “Grandi della terra”: emblematiche di quelle quattro giornate furono soprattutto la morte di Carlo Giuliani in un tafferuglio con le Forze dell’Ordine e il successivo assalto alla scuola Diaz, richiamata nel titolo del film in onda questa sera.
Come dicevamo prima, i protagonisti del G8 di Genova furono parecchi, ma tra tutti si ricordano soprattutto gli antagonisti: da un lato, i cosiddetti “no-global” che protestavano contro la crisi dello stato sociale, la delocalizzazione e le globalizzazione economica, asserragliati già prima del G8 di Genova allo stadio Carlini di Genova e capitanati da Vittorio Agnoletto; dall’altro le “Tute bianche” di Luca Casarini nati al Leoncavallo di Milano e che miravano a sovvertire l’impianto politico passato; e, infine, i “black bloc“, veri e propri anarchici senza una reale guida.
Cosa fanno oggi oggi i protagonisti del G8 di Genova: dagli antagonisti ai politici, passando per le Forze dell’Ordine
Partendo proprio dagli antagonisti nel nostro viaggio dal G8 di Genova al presente, è interessante notare che né Agnoletto, né Casarini subirono processi: il primo dopo i fatti genovesi divenne eurodeputato con Rifondazione Comunista e oggi insegna alla Statale di Milano e conduce un programma su Radio popolare; mentre il secondo ha pubblicato alcuni libri, si è candidato alle elezioni parlamentari e ha guidato diverse missioni per il salvataggio di migranti in mare.

Oltre agli antagonisti, però non possiamo neppure dimenticare le figure istituzionali dietro ai tafferugli del G8 di Genova: in particolare, Gianni De Gennaro – all’epoca capo della polizia – fu processato e assolto per istigazione e falsa testimonianza e poi è stato Sottosegretario con delega ai Servizi segreti e al vertice di alcune aziende come Leonardo e Finmeccanica; mentre l’allora Direttore del servizio centrale operativo della polizia Francesco Gratteri fu condannato a 4 anni di reclusione per l’irruzione alla Diaz durante il G8 di Genova, e prima è stato anche direttore dell’antiterrorismo, questore di Bari e prefetto.
Vincenzo Canterini, invece, – che all’epoca dei fatti del G8 di Genova era Capo del reparto mobile di Roma e che definì quanto accaduto alla Diaz una “macelleria messicana” – fu tra i 25 condannati a tre anni e tre mesi di reclusione per quei giorni e scrisse un libro i cui accusò i vertici della polizia di aver cercato di depistare le indagini per incolpare i suoi agenti; mentre Mario Placanica – colui che sparò il colpo che uccise Carlo Giuliani – è stato assolto dalle accuse mosse a suo carico e ha proseguito la carriera nell’arma fino al congedo nel 2005.
Sul versante dei politici, infine, è interessante notare che se Gianfranco Fini – che era leader del partito di maggioranza Alleanza nazionale e vicepresidente del CdM, presente al G8 di Genova – è diventato successivamente Presidente della Camera e oggi in pensione; dal conto dell’allora Ministro degli Interni Claudio Scajola, dopo le accuse per la mala gestione dei tafferugli, vennero chieste (e respinte) le sue dimissioni e poi è stato a capo di altri dicasteri e oggi è sindaco di Imperia
