A Dentro la notizia vi era Gabriele Finotello, il 34enne che nel 2021 uccise il padre a martellate dopo una vita di violenze: le sue parole

Negli studi di Dentro la notizia vi era ieri Gabriele Finotello, il 34enne che nel febbraio del 2021, in provincia di Rovigo (all’epoca dei fatti aveva 29 anni), ammazzò il padre colpendolo con un martello. Un assassinio brutale che – come si è scoperto in seguito – nascondeva una vita di maltrattamenti. Alla luce di quanto emerso il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, decise di concedere la grazia all’operatore socio sanitario e che venne anche riconosciuto con un vizio parziale di mente durante il processo, situazione aggravata dal contesto in cui viveva.



“Quando mi ha graziato non ci credevo – ha racconto ieri negli studi del talk di Canale 5, intervistato dal conduttore Gianluigi Nuzzi – ho ringraziato gli avvocati e in primis dentro di me il presidente della repubblica perchè secondo il mio punto di vista ha capito chi sono veramente, chi è Gabriele Finotello. Lo so che non capita tutti i giorni”. Quindi è tornato sull’omicidio del padre: “E’ stata una cosa più forte di me, non riuscivo a controllarmi, non mi sono controllato ed è venuto fuori tutto in quel momento, non mi era mai capitato una cosa del genere. Mi sento in colpa e lo resterò tutta la vita soprattutto con mia nonna – ha aggiunto – la madre di mio padre a cui ho tolto un figlio”.



Poi ha proseguito: “Sarà un po’ lunga colmare queste cose, spero di riuscire a farlo col tempo. progetti per il futuro? Trovare un lavoro e non ricominciare da zero ma da uno, da zero non ricomincio perchè ho sempre avuto i famigliari vicino che mi hanno sostenuto e mi consolano, così come gli avvocati.”.

GABRIELE FINOTELLO: “ANDRO’ A TROVARE MIO PAPA’ AL CIMITERO”

Gabriele Finotello ha spiegato in precedenti occasioni che sarebbe andato a trovare suo padre al cimitero e ieri lo ha ribadito: “Andrò a trovarlo spesso mio papà al cimitero perchè alla fine io non ho niente contro mio padre, ci ha fatto soffrire a me e alla mia famiglia fin da piccolo, quando picchiava me e la mamma. Mio padre ha sempre avuto questo suo problema di alcolismo da quando era adolescente e quando ha conosciuto mia madre mia mamma non lo sapeva, si sono sposati e l’ha scoperto dopo il matrimonio, poi sono nato io e poi mio fratello. Quando mio papà si disintossicava – ha avuto tantissime ricadute – era un’altra persona, era buono, sensibile ma quando beveva aveva un effetto che diventava nervoso, violento, si trasformava”.



In studio a Dentro la notizia vi era anche l’avvocato di Gabriele Finotello, che ha spiegato: “Il provvedimento che è stato concesso a Gabriele ha messo in risalto l’unicità del caso. L’istanza che abbiamo fatto per chiedere la grazia era incentrata su un dato specifica, ovvero il danno che l’espiazione della pena avrebbe infierito. Se il principio che regola il nostro ordinamento è la rieducazione del detenuto allora lui non ha bisogno di alcuna rieducazione”.

Gabriele Finotello con l’avvocato (Foto: Dentro la notizia)

GABRIELE FINOTELLO, L’AVVOCATO: “IL CARCERE NON GLI SAREBBE SERVITO A NULLA”

Quindi ha ricordato: “Gabriele ha avuto una vita terrificante, già da sola è stata una pena per lui, durante il carcere e i i domiciliari ha avuto un comportamento esemplare non ha trasgredito una regola e il nostro appello è servito per dire, non serve più niente, lasciamolo vivere” e libero di ricominciare una vita lontano dalla violenza.

Quando Gabriele commise l’omicidio collaborò fin da subito alla ricostruzione di quanto avvenuto poi l’anno successivo il fatto, a maggio 2022, venne condannato in primo grado a 9 anni e 4 mesi dal tribunale di Rovigo, condanna che lo stesso Finotello stava scontando. Al di là della situazione, Mattarella ha tenuto conto della situazione psichica del detenuto, nonché dei pareri favorevoli del magistrato di sorveglia e del procuratore generale.