A Galatone il sindaco ha scoperto un 38enne ghanese nascosto nel presepe cittadino: era in fuga da un arresto a Bologna per resistenza a pubblico ufficiale
Quella che sembrava essere una nuova proposta “inclusiva” da parte dell’Assessorato che cura il Presepe a dimensioni naturali che ogni anno viene organizzato nella piazza centrale di Galatone – piccolo comune alle porte di Lecce -, in realtà era la strategia di un latitante scappato qualche settimana prima da Bologna per scappare all’attenzione delle autorità, scegliendo come riparo proprio quella piccola capannina che ospita le statuette di Maria e Giuseppe: un evento che ha regalato un momento di ilarità all’incredulo sindaco di Galatone che ha scoperto il singolare pupo e ha allertato le autorità.
A raccontare l’accaduto – non a caso – è stato lo stesso sindaco di Galatone, Flavio Filoni, che sabato mattina era atteso nel suo ufficio comunale per consegnare la copia di alcune chiavi: inizialmente, il primo cittadino ha pensato a una nuova iniziativa con la quale si era affiancata anche una statuetta di colore a quelle tradizionalmente associate al Presepe; ma al suo secondo passaggio davanti alla capannina ha notato che “parlava e si muoveva“, ogni tanto “pregava”.
Galatone, il sindaco incredulo per il presepe vivente: “Pensavo fosse una statua mobile, ma era un 38enne ghanese”
Il primo cittadino di Galatone, dunque, ha deciso di avvicinarsi all’uomo (neanche tanto) meticolosamente nascosto all’intero della Natività, per capire chi fosse e come mai si trovasse in quel posto: lui – poi identificato come un 38enne originario del Ghana – gli avrebbe detto che quella “è casa mia” e che avrebbe voluto trascorrere la notte assieme alle statuette e ci sono voluti una 20ina di minuti per convincerlo a uscire dalla capannina.

Secondo alcune fonti (ma il sindaco non l’ha confermato nelle interviste rilasciate in queste ore), a quel punto l’uomo avrebbe cercato riparo all’interno della vicina chiesa di Galatone e – in evidente stato confusionale – avrebbe anche provato a denudarsi prima di essere fermato della autorità; mentre certo è che in un secondo momento – dopo l’identificazione – è risultato essere latitante da alcuni giorni, in fuga da una condanna per resistenza a pubblico ufficiale emessa da un giudice di Bologna e che ora lo costringerà a trascorrere 9 mesi in carcere.
