Le tragedia avvenute sul Lago di Garda e sul Lago di Como a distanza di pochi giorni l’una dall’altra sono state affrontate nel corso della trasmissione Iceberg Lombardia. Nel giro di una settimana tre persone sono rimaste uccise. L’ultima vittima il giovane Luca Fusi, neo laureato 22enne, travolto da un motoscafo guidato da una ventenne belga, attualmente ai domiciliari in Italia. Al primo interrogatorio la giovane ha detto di non aver visto il natante. Secondo l’accusa, il motoscafo sul quale vi erano a bordo ben 11 ragazzi belgi in piena festa stava trainando uno sciatore. Seguendo questa pista la pm ha incriminato la giovane belga per omicidio colposo ma secondo quanto previsto dall’ultimo comma che prevede una condanna da 3 a 10 anni di reclusione.
A differenza del caso di Como, i due turisti tedeschi coinvolti nel caso di Garda sono già stati rimpatriati. Come mai un trattamento differente? A spiegarlo è stato l’avvocato Taormina: “i provvedimenti possono comunque essere emessi”, ha spiegato riferendosi ai due tedeschi, “non ci sarebbero problemi in tal senso”.
SCONTRO TRA MOTOSCAFI A COMO
L’inviato di Iceberg Lombardia ha intervistato il comandante della polizia locale di Tremezzina, tra i primi a intervenire dopo lo scontro sul lago di Como: “il pronto soccorso l’ho fatto io personalmente, è stata un’oretta e mezza interminabile fino all’arrivo dei soccorsi. Ormai non c’era più nulla da fare per Luca purtroppo”, ha spiegato. La cosa più drammatica, a suo dire, è stata “dialogare con i due ragazzi sopravvissuti perchè erano in stato di choc, un metro dietro di loro c’era il loro amico esanime”. I due ragazzi, amici di Luca, erano feriti ma lievemente. Anche i belgi a bordo del motoscafo erano giovanissimi, tutti tra i 20-25 anni. Il comandante ha svelato di non aver sentito musica al suo arrivo nè visto nulla di particolare. Nonostante la patente di guida sarebbe a posto (sono comunque in corso gli accertamenti della Guardia di finanza), pare che non stesse guidando in maniera regolare.
L’INCIDENTE SUL LAGO DI GARDA: I DUE TEDESCHI A PIEDE LIBERO
L’attenzione si è poi spostata sull’incidente precedente avvenuto sul lago di Garda. I due turisti tedeschi responsabili dello scontro che ha provocato la morte di due giovani, Umberto Garzarella e Greta Nedrotti sono tornati in Germania ma la famiglia della ragazza attraverso la propria difesa chiede che vengano presi dei provvedimenti. I due cinquantenni hanno riferito di essere stati convinti di aver colpito un tronco e per questo non si sarebbero fermati a prestare soccorso alla coppia di fidanzati. Nonostante questo sono già a piede libero accusati di duplice omicidio colposo e omissione di soccorso. I legai della famiglia di Greta hanno tuttavia chiesto che i due teschi vengano immediatamente arrestati e che si assumano la responsabilità della morte dei due ragazzi. Le foto dei due che bevono champagne e il video che immortala la caduta in acqua di uno di loro hanno contribuito ad alimentare la rabbia delle famiglie delle due vittime. I due erano ubriachi al punto da non aver visto l’imbarcazione di Umberto? Uno dei si è sottoposto all’alcol test ma è risultato negativo mentre il secondo si è rifiutato (non era obbligatorio), ma non è chiaro chi fosse alla guida al momento dello scontro.