Garlasco, test Dna Y rivela compatibilità tra materiale trovato sotto le unghie di Chiara e Andrea Sempio, cosa significa e come verrà usato nelle indagini

Garlasco, arriva la svolta nell’inchiesta sul delitto dopo la pubblicazione dell’esito del test di compatibilità del Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, che è risultato compatibile con quello di Andrea Sempio in alta percentuale visto che i marcatori analizzati conformi al materiale genetico di riferimento sono 12 su 16. La notizia, sebbene sia stata diffusa come se fosse una conferma della colpevolezza di Sempio, che risulta essere il principale indagato per omicidio in realtà non rappresenta una prova certa che la traccia possa appartenere effettivamente alla stessa persona.



La perizia fatta nell’ambito dell’incidente probatorio infatti ha confrontato il profilo del Dna Y, cioè la molecola nucleare che solitamente viene presa in considerazione per stabilire la paternità. Quindi, la compatibilità del campione è riferibile non solo ed esclusivamente ad un unico soggetto ma all’intera linea familiare. Una precisazione che era stata fatta anche dalla genetista Denis Albani, addetta all’esame biostatistico, che aveva spiegato all’udienza come qualsiasi risultato non avrebbe potuto identificare una singola persona, anche se l’informazione che ne è derivata potrebbe aiutare a valutare il caso in maniera differente.



Garlasco, Chiara Poggi (Foto: Quarto Grado)

Perizia genetica garlasco, Dna compatibile con Sempio è di tipo Y, non identifica una sola persona ma la linea paterna

Il Dna analizzato nelle indagini per il delitto Garlasco, prelevato dal campione estratto sotto le unghie di Chiara Poggi, che è risultato compatibile con quello di Andrea Sempio, è il cosiddetto Dna nucleare Y. Materiale genetico che viene utilizzato per stabilire la linea paterna e quindi non ad identificare una sola persona ma più soggetti con legami di parentela. Anche con questi dettagli però, l’aver raggiunto la piena concordanza nella perizia, potrebbe avere un peso enorme per per l’andamento dell’inchiesta.



Come ha infatti sottolineato Ugo Ricci, esperto di genetica e consulente di Alberto Stasi: “Questa conferma dimostra che la valutazione di 11 anni fa, dalla quale non era emerso lo stesso risultato, fu fatta su materiale non omogeneo“. L’esame contribuì poi alla condanna per Stasi e all’archiviazione delle accuse nei confronti di Sempio, ma è attualmente tra le prove entrate nell’indagine per corruzione che vede imputato l’ex procuratore Venditti.