Garlasco, a Morning News il dottor Massimo Lovati commenta le notizie sul DNA di ignoto 3: secondo lui si tratterebbe di una contaminione
Si continua a parlare – a dir poco incessantemente – del delitto di Garlasco, recentemente tornato in auge sulle pagine di cronaca per via dell’ormai ben nota indagine che sta conducendo la Procura di Pavia con l’obbiettivo dichiarato di trovare possibili soluzioni alternative rispetto a quella consolidata dalle sentenze che vuole come unico responsabile dell’omicidio di Chiara Poggi il suo ex fidanzato Alberto Stasi che – dal conto suo – si è sempre professato innocente.
Come’è noto, l’attuale indagine sul delitto di Garlasco si sta incentrando sulla figura di Andrea Sempio, all’epoca dei fatti nella villetta di via Pascoli amico di Marco Poggi – fratello della vittima – e frequentatore dell’abitazione, (per così dire) inserito sulla scena del crimine dalla presunta presenza di una sua traccia di DNA sotto alle unghie di Chiara: a dirlo sarebbe stata una perizia effettuata già nel 2016 dalla difesa di Stasi, rispolverata dalla Procura che sembra ritenerla attendibile.
Fino a questo momento le informazioni ufficiali sulla nuova indagine su Garlasco sono veramente poche e sappiamo – per esempio – che se nella spazzatura di casa Poggi non è stata trovata alcuna traccia differente da quelle riconducibili a Stasi e Chiara, al contempo l’attenzione si è posta sul cosiddetto “ignoto 3“: si tratterebbe di un individuo di sesso maschile il cui DNA è stato trovato tra i reperti dell’autopsia, per ora non ancora identificato.
Garlasco, il commento di Lovati su Ignoto 3: “Non esiste, la garza è contaminata da chi ha maneggiato il corpo”
Proprio su ignoto 3 si stanno concentrando le attenzioni mediatiche, soprattutto dopo la doppia indiscrezione che non apparterrebbe né a Stasi, né a Sempio e che la perita Denise Albani avrebbe escluso qualsiasi contaminazione da parte dei soggetti che – riferisce il Corriere – hanno “eseguito atti, sopralluoghi, esami o potrebbe essere entrato in contatto con il corpo o il tampone”; mentre dal conto suo il procuratore di Pavia Favio Napoleone ha bollato la notizia sulla contaminazione come una “congettura”, invitando chi è interessato a sapere gli sviluppi sull’indagin sul Garlasco a attendere che i magistrati concludano le loro “attività”.
Sul tema di ignoto 3, peraltro, in queste ore è intervenuto anche il dottor Massimo Lovati – legale del nuovo indagato per il delitto di Garlasco – che a Morning News ha spiegato che “si tratta non di un tampone, ma di una garza non sterilizzata che è stata utilizzata in sede di autopsia in una sala piena di gente”, sottolineando che “è contaminata, tant’è che risulta il DNA di Ferrari che era l’ausiliario del medico legale Ballardini“.
Complessivamente, secondo Lovati la nuova indagine su Garlasco starebbe dimostrando di essere una ricerca “di lucciole con lanterne”, ribandendo che il DNA sarebbe dovuto a una “contaminazione” e che “non c’è nessun ignoto 3, 4 o quant’altro”; chiudendo ocn la precisazione che “se l’indagine rimane questa che ricalca le orme del 2017” e che “fu archiviata in due mesi”, allora è chiaro che la Procura “non ha niente” contro il suo assistito.