A Storie Italiane le novità su Garlasco: l'ex PM Venditti si difende dalle accuse di corruzione, sostenuto anche dal dottor Massimo Lovati
Durante la diretta di oggi della trasmissione “Storie Italiane” si è tornati a parlare dell’indagine sul delitto di Garlasco alla luce delle tante – potenziali – novità che sono emerse lo scorso venerdì quando un nuovo procedimento sembra essersi aperto a carico di Andrea Sempio e della sua intera famiglia con l’ipotesi – gravissima – di corruzione e inquinamento di atti d’ufficio nel quale emerge anche il nome del Pubblico ministero Mario Venditti che, in occasione delle prime indagini su Garlasco, fu colui che chiese l’archiviazione dello stesso Sempio.
Procedendo per ordine, secondo le attuali indiscrezioni sulle nuove indagini su Garlasco da casa Sempio sarebbero sparite ingenti quantità di denaro (circa 43mila euro) che – secondo le prime ipotesi della Procura, tutte da verificare – sarebbero finite nelle tasche degli inquirenti incaricati di condurre le prime indagini sull’amico del fratello di Chiara Poggi: un’ipotesi (perché questa resta, al momento) che sembra viaggiare su un doppio binario, uno ufficiale e uno ufficioso.
Quello ufficioso parla di un’intercettazione in cui i genitori di Sempio – che risale alla prima indagine su Garlasco – sembrano discutere di soldi che avrebbero dovuto prelevare per consegnarli a qualcuno (mai direttamente nominato), riferendosi ad almeno un prelievo da 3mila 500 euro; mentre quella ufficiale risale a un appunto trovato su un’agenda a casa Sempio lo scorso maggio in cui c’era scritto “Venditti GIP archivia x 20/30 euro”: parole che secondo il dottor Lovati – legale di Sempio – si riferisce alla “marca da bollo per gli atti d’ufficio”, con i soldi del prelievo che – invece – ricollega ai “soldi per pagare noi avvocati“.
“È un’inchiesta curiosa che si aggiunge a un’inchiesta già di per sé curiosa che aggiunge solamente un altro mostro da sacrificare alla pubblica opinione e che questa volta va a causa un forte pregiudizio per quelle che sono le sorti della giustizia italiana”; mentre – a Storie Italiane – il dottor Lovati ha anche spiegato che l’appunto sull’agenda altro non era se un “appunto di spesa per ottenere le copie dei verbali” sull’indagine su Garlasco, precisando che “recita 20/30 euro e non 20/30mila”
La difesa di Venditti sulla nuova indagine su Garlasco: “Non c’entro nulla, ho servito lo stato per 40 anni senza macchie”
Per capire meglio cosa stia succedendo attorno all’indagine, la trasmissione di Rai 1 ha interpellato sia lo stesso ex PM Mario Venditti, che il suo legale Domenico Aiello – con la famiglia Sempio che da giorni rifiuta, giustamente, di parlare con i giornalisti -: il primo alla trasmissione ha spiegato che “la vicenda mi offende come uomo e come magistrato”, dicendosi fiducioso che “verità sicuramente verrà fuori e dimostrerò la mia estraneità a questi fatti” rivendicando i “45 anni in cui ho servito lo stato [e] mi sono sempre comportato correttamente”; ma sostenendo che – al di là degli esiti dell’inchiesta su Garlasco – “l’onore non mi sarà mai più restituito“.

Più approfondito, invece, il commento del legale di Venditti che ha spiegato a Storie Italiane che il suo assistito “vive la situazione come una persona che dopo aver servito lo stato per 40 anni, per un appunto dimenticato in un’agenda (..), viene perquisito otto anni dopo”, sostenendo che “adesso cercheremo di capire su cosa si fonda questa perquisizione perché non penso che basti [un] rigo di un’agenda trovata a casa di un ex indagato” per giustificare una perquisizione.
Al contempo – spiega ancora il dottor Aiello – “ho interpellato Nordio perché in uno stato di diritto si deve avere un senso della misura, altrimenti non diventa più una ricerca di giustizia ma una guerra tra bande in cui si può fare qualsiasi cosa senza regole e proporzioni”; mentre – in conclusione – l’avvocato ha anche sottolineato un’altra volta che “Venditti è totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di attività illecita, sia nella vicenda di Chiara Poggi, che in tutta la sua carriera”.
