Leonardo Tricarico, generale dell’Aeronautica Militare, sulle pagine de Il Giornale fa il punto sulla situazione in Medio Oriente dopo le tensioni di Gerusalemme con l’Iran. “Israele mi pare abbia fatto il minimo che poteva fare perché il suo attacco potesse avere una certa credibilità. Non so neppure se è riuscita ad avere questa credibilità. La speranza è che in questo modo si possano chiudere le ostilità” spiega. Una guerra tra Israele e Iran, al momento è esclusa, “soprattutto dopo che l’attacco iraniano a Israele è andato nel modo che sappiamo”.
Secondo il generale quello dell’Iran era un attacco “vero e micidiale. Volevano fare male. E la capacità di difesa dell’aeronautica israeliana è stato un capolavoro”. Se Israele volesse, a detta di Tricarico, sarebbe in grado di colpire a fondo: “Ha una mappa molto precisa degli obiettivi da colpire in Iran. E per ogni obiettivo ha il sistema d’arma adeguato per colpire”. Quando gli chiedono se Netanyahu abbia la bomba atomica, l’ex militare spiega: “Penserei di no. Il processo per raggiungere questo obiettivo sta andando avanti. Hanno, credo, una certa quantità di uranio arricchito. O sono molto vicini ad averlo”.
Tricarico: “Applicato il principio del contrappasso”
Qual è, invece, il ruolo degli Stati Uniti nella situazione in Medio Oriente? “Sanno che la loro capacità di deterrenza, e quindi di influenzare le decisioni degli altri, si sta indebolendo. Israele è un osso duro. Cercare di frenare chi crede che la forza sia l’unico strumento per vincere, beh è uno sforzo immane” spiega Leonardo Tricarico a Il Giornale. A Il Tempo, il generale, parlando della situazione tra Iran e Israele, spiega: “È stato applicato il principio del contrappasso. Israele, a Gaza, non ha avuto alcun riguardo per quanto concerne la proporzionalità della risposta. Adesso, invece, ha dovuto subirla. Pur essendo stato oggetto di un massiccio attacco, realizzato per far danni, ha dovuto contenere la reazione. La scelta dell’Iran, a differenza di come vogliono far passare molti, non è stata uno scherzo o una messa in scena”.
L’esperto, però, esclude un’escalation in merito a un presunto conflitto tra i due Paesi: “Non riesco a pensare come possa farlo un Paese, quale l’Iran, con capacità militari bisognose di aggiornamenti e tecnologie non particolarmente significative. Il 13 aprile è venuto fuori un dato di fatto: i cieli di Israele sono impenetrabili. Chiunque intende attaccarlo su quel campo non ha alcuna possibilità di successo”.