Generali continua a investire nella formazione delle persone. E così riesce a far sbocciare talenti anche tra i giovani

Nel panorama finanziario europeo, il termine “giovane” rischia di diventare un “marchio” commerciale: accade l’opposto a quanto si verifica a Trieste, dove le Generali dimostrano come il sostegno alle nuove generazioni possa costituire una scelta industriale. Il gruppo triestino, all’interno del piano Lifetime Partner 27: Driving Excellence, ha costruito un’infrastruttura del talento: un ecosistema che va dalla formazione accademica all’imprenditorialità, dall’inclusione alla cultura sociale. In questo modo il capitale umano è trasformato in fattore di produttività e di resilienza.



Il Leone anche nel nuovo piano strategico continuerà a investire nella formazione delle proprie persone, nella convinzione che il loro talento, la loro diversità e la loro capacità inclusiva permettano di essere un Gruppo più innovativo e capace di cambiare la vita dei clienti. Formazione, aggiornamento professionale e scambio di conoscenze sono pietre miliari del cambiamento e dello sviluppo.



Generali Group Academy rappresenta l’abilitatore chiave della trasformazione per competere a livello globale. È una scuola d’eccellenza, creata appositamente per sviluppare competenze manageriali, tecnologiche, comportamentali e tecniche, condividere esperienze e diffondere la cultura aziendale. Si fonda sui valori di Gruppo, e punta a supportare Generali nella gestione dei processi di trasformazione, costruendo e rafforzando nuovi modelli di leadership, promuovendo i percorsi di carriera delle persone attraverso lo sviluppo di competenze e contribuendo ad attrarre, sviluppare e trattenere i talenti.



Foto di Vlada Karpovich (Pexels)

Per raggiungere questi obiettivi, nel 2024 Generali ha investito in formazione 62,5 milioni di euro coinvolgendo il 100% delle persone con 32,7 ore medie di formazione pro capite. Il riferimento è chiaro: l’innovazione non nasce dalle strutture, ma dalle persone.

Un elemento fondamentale del programma di formazione del Gruppo è la piattaforma globale We LEARN, flessibile, personalizzata e user-friendly, che offre un punto unico di accesso ai percorsi formativi digitali per tutti i dipendenti.

D’altra parte, con The Human Safety Net, la società è attenta anche al capitale umano più fragile: famiglie vulnerabili e rifugiati che, attraverso percorsi di formazione e di microimprenditorialità, ritrovano un ruolo attivo nella vita sociale. A oggi, sono 830.000 i beneficiari in 25 Paesi raggiunti dai due programmi dedicati, che agisce come acceleratore di inclusione e produttività.

Nel piano industriale la formazione dei giovani è indicata come “asset immateriale strategico”: contribuisce, cioè, alla solidità complessiva del gruppo, esattamente come gli investimenti finanziari. La didattica finanziaria, la formazione STEM di genere e le alleanze con l’Università Bocconi, Ca’ Foscari, l’Università di Trieste, il MIT, il MIB School of Management e il Politecnico di Milano creano una rete di competenze da cui attingere per sviluppare nuovi modelli di business data-driven. E il capitale umano diventa, qui, il vero fattore critico di successo contro la concorrenza in un mercato in cui la tecnologia è ormai accessibile a tutti.

Non è meno significativa la geografia del progetto. Una dorsale globale della conoscenza che da Trieste si muove verso a Venezia, passando per Milano, Vienna e oltre. L’assicurazione del passato si trasforma in piattaforma dedicata allo sviluppo umano, capace di produrre un valore duraturo e di rilevanza economica.

La prospettiva è chiara: nella nostra economia, che muta più in fretta delle carriere, sarà vincente chi saprà trasformare la propria responsabilità sociale in politica industriale. Generali lo ha fatto con una regola semplice e potente: la concorrenza si fa con l’inclusione. Non si tratta di un progetto di immagine, ma di un metodo di sviluppo che pone ogni giovane, formato o in formazione, al centro del proprio capitale umano.

E, mentre altrove si affannano per trattenere i talenti, a Trieste si raccolgono i frutti della loro creazione.

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