Gli Spedali Civili di Brescia sono stati condannati a risarcire una coppia di genitori dopo aver compiuto un’errata operazione sulla chiusure delle tube che ha portato alla nascita del figlio “indesiderato”: la storia viene riportata oggi dal Giornale di Brescia e racconta di una famiglia che non intende avere figli, perciò la donna mesi prima si era stata sottoposta ad intervento chirurgico per la chiusura delle tube, ma siccome l’intervento non viene eseguito al meglio, non riesce la totale chiusura. Ad accorgersi la coppia qualche mese dopo quando lei rimane incinta nonostante non lo volesse e pensasse di non avere più problemi dopo l’operazione: a quel punto i genitori decidono di non abortire ma di chiedere ufficialmente i danni all’ospedale bresciano ottenendo in questi giorni la piena ragione.
IL RISARCIMENTO DOPO L’INTERVENTO (ERRATO)
Secondo quanto stabilito dal Tribunale Civile di Brescia, gli Spedali Civili vengono condannati a versare 92mila euro, ovvero 300 euro al mese fino al compimento del 25esimo anno di età del bambino “indesiderato”. Il giudice Elisabetta Arrigoni (magistrato della seconda sezione) ha accordato la causa intentata dalla mamma e dal papà condannando in pieno gli Spedali Civili per l’errore in fase di intervento del medico ginecologo avvenuto due anni fa: stando a quanto riportato dai consulenti del giudice, l’intervento di sterilizzazione non fu eseguito al meglio e così la copia si è ritrovata in dolce attesa.