I programmi per lanciare l’uso di camion elettrici e con motorizzazione ibrida in autostrada si sono rivelati un colossale flop in Germania. Quattro anni fa sull’A5, non lontano dall’aeroporto di Francoforte, furono installati centinaia di tralicci d’acciaio con linee elettriche per il progetto per il “traffico pesante elettrificato e innovativo sulle autostrade“, con l’obiettivo di verificare se i camion ibridi, dotati di una batteria oltre che di un motore diesel, possano essere alimentati da linee aeree anche nel funzionamento quotidiano. In questi anni, come riportato da Welt, sono emersi diversi problemi all’infrastruttura, oltre che “numerose difficoltà sorprendenti e persino problemi tecnici permanenti“.
Ad esempio, la trasmissione dei dati dei camion elettrici non funzionava in maniera affidabile, quindi gli isolatori andavano sostituiti sui tralicci e la manutenzione delle linee si è rivelata costosa. Inoltre, il controllo GPS non è stato accurato, a ciò si sono aggiunti i problemi causati dalle condizioni meteorologiche e da alcuni incidenti. Nonostante ciò questo progetto pilota va avanti ed è stato addirittura ampliato. Infatti, sono state aggiunte antenne per altri sette chilometri rispetto ai cinque chilometri già su strada. Ma in Germania c’è chi mette in dubbio il progetto anche a livello di inquinamento provocato, perché l’uso di cemento e acciaio è tutt’altro che sostenibile.
DUBBI IN GERMANIA SUL PROGETTO, MA VIENE AMPLIATO
Questo progetto sui camion elettrici è già costato oltre 100 milioni di euro ai contribuenti tedeschi, la cui associazione temeva che non avrebbe mai potuto essere usato a livello nazionale, in quanto la tecnologia era molto costosa, senza contare che i flussi di trasporto a livello europeo sono diversi, infatti non c’è alcuna disponibilità in tal senso. Il manager Martin Daum, CEO di Daimler Truck AG, dalla fine del 2021 aveva messo in guardia dalla sperimentazione sul campo due anni fa a Frankfurter Allgemeine Zeitung, avvertendo che l’industria e la politica devono concentrarsi con urgenza su quelle tecnologie che sono davvero lungimiranti quando si tratta di trasporto a emissioni zero. In effetti, le linee elettrificate necessitano di un’infrastruttura nazionale, estesa a tutta l’Europa per migliaia di chilometri, che richiederebbe procedure di pianificazione molto complesse e lunghe.
Secondo le prime stime, infatti, la sola costruzione dei tralicci a livello nazionale costerebbe dai 10 ai 16 miliardi di euro, oltre a 300 milioni di euro per la manutenzione annuale. Queste argomentazioni non sono state ascoltate, infatti i test continuano. Il Ministero dell’Ambiente dello Schleswig-Holstein ha appena annunciato che presto integrerà una seconda azienda di trasporto nel suo progetto pilota. Il piano prevede di continuare fino alla fine del 2024 e poi valutare i risultati. Nel Baden-Wuerttemberg, a partire dalla fine dell’anno, verrà effettuato un confronto tecnologico sulla linea elettrificata, in cui verranno integrati, oltre ai filobus, anche i motori a celle a combustibile e i carrelli con batterie per la ricarica convenzionale alla colonnina.