In Germania cresce il dissenso per l'operato del futuro cancelliere Friedrich Merz: la CDU critica l'avvicinamento con i Socialdemocratici

In un periodo di forti tensioni internazionali, quello che a lungo è stato il paese più forte ed importante dell’Unione Europea – ovviamente la Germania – sembra essere al centro di una crisi politica interna attorno al (futuro) cancelliere Friedrich Merz da tempo impegnato in una complessa trattativa per riuscire a formare una coalizione governativa solida che ha portato la sua Unione Cristiano-Democratica (ovvero la CDU) ad avvicinarsi pericolosamente ai Socialdemocratici della SPD: una mossa che oltre ad aver disatteso le promesse elettorali di Friedrich Merz e le aspettative dell’elettorato, sta portando anche un’ampia crisi di consensi interni al suo stesso partito.



Facendo prima di tutto un passo indietro, è bene dire che gli ultimissimi sondaggi politici in Germania sembrano confermare questa tesi con la CDU – uscita dalle urne di febbraio con il 32% dei voti – attualmente stagnante attorno al 26% dei consensi, con un calo netto del quale ha beneficiato soprattutto (o meglio, quasi esclusivamente) l’estrema destra dell’AfD che rispetto al 20% di febbraio ora viaggia al 24% con il picco massimo mai raggiunto; mentre le performance del futuro cancelliere Merz sono apprezzate solamente dal 25% della popolazione, con un calo di 10 punti rispetto a febbraio.



Friedrich Merz sempre più isolato: le difficili trattative per il nuovo governo della Germania

La prima mossa che ha attirato (non pochi) dissensi attorno a Friedrich Merz è stata quella di raggiungere un accordo con i Socialdemocratici e i Verdi – prima dell’insediamento della nuova coalizione – per abbattere lo storico limite ad debito che da sempre caratterizza l’austerità tedesca; il tutto stanziando anche circa 1 trilione di euro per la Difesa ed altri 100 miliardi per la transizione green: entrambe mosse in controtendenza rispetto alla promessa elettorale di essere un leader conservatore austero con una ferma disciplina fiscale per evitare danni all’economia tedesca.



Similmente, gli alleati di Friedrich Merz sembrano aver anche mal digerito la scelta di escludere tassativamente l’AfD dalle trattative per il prossimo governo, avvicinandosi pericolosamente ai Socialdemocratici in una sorta di riproposizione del fallimentare governo ‘semaforo’ che formò il precedente cancelliere Olaf Scholz: una coalizione – quella CDU-SPD – alla quale la Young Union dei conservatori ha già promesso di opporsi, con il concreto rischio che non si riesca a raggiungere un reale accordo di coalizione, aprendo a nuove elezioni oppure – più probabilmente – alla rimozione di Merz dai vertici della CDU.