Germania, per coprire il debito pubblico Merz annuncia un autunno di riforme e tagli, modifiche ai sussidi per l'energia, reddito di cittadinanza e pensioni
Germania, in vista della prossima manovra per contenere il debito, il cancelliere Merz ha anticipato una serie di riforme che andranno a ridurre la spesa pubblica. Un autunno che sarà segnato da “decisioni importanti” ma anche dolorose, come hanno preannunciato molti parlamentari in occasione della riunione plenaria del Bundestag, durante la quale si è parlato proprio del bilancio e della necessità di diminuire i costi che attualmente pesano sulle casse statali, con un piano politico che punterà a tagliare molti incentivi e bonus.
A partire da quelli per l’energia fino ad arrivare al welfare con ritocchi sulle pensioni e sui sussidi per i disoccupati. Il programma prevede infatti di restringere ai minimi tutto ciò che può essere considerato “superfluo”, anche se le misure proposte hanno ricevuto già la bocciatura da parte della Corte dei Conti federale,. che ha accusato il ministro delle finanze di aver spinto il governo verso un sistema che vive attualmente al di sopra delle proprie possibilità e che sta entrando in un meccanismo che porterà ad accumulare sempre più debiti perchè le uscite non sono più adeguatamente coperte dalle entrate.
Germania, governo Merz annuncia riforme per coprire debito ma la Corte dei Conti boccia la manovra
Il piano di riforma del governo Merz in Germania prevede diversi tagli alla spesa pubblica. Ad essere colpiti principalmente saranno i sussidi che lo stato ha concesso fino ad ora per sovvenzionare vari settori, principalmente quello dell’energia sul quale ha pesato l’aumento dei costi delle materie prime dovuto alla guerra in Ucraina e le decisioni politiche di spingere sulla transizione energetica, puntando sulle rinnovabili ed eliminando totalmente le centrali nucleari.
Per questo il ministro ha dichiarato che l’intenzione ora sarò quella di tornare al gas, per garantire l’approvvigionamento e nazionalizzare le reti elettriche per tentare di contenere i prezzi. Le altre riduzioni toccheranno molto probabilmente le indennità sociali, come ad esempio il reddito di cittadinanza che il governo attualmente eroga ai disoccupati.
La modifica potrebbe includere l’obbligo di accettare un impiego, in modo da ridurre il numero di beneficiari. Altro discorso che sta creando polemiche è quello sulle pensioni, si parla infatti di un possibile aumento dell’età per il ritiro dal lavoro e dell’ipotesi di ritoccare gli assegni per far fronte all’enorme buco da 30 miliardi creato dal sistema previdenziale.