Ghali, i grandi successi e la polemica a Sanremo 2024 per aver detto 'stop al genocidio'. Il legame con mamma e la malattia di lei...
Ghali, nel periodo più buio meditò di mandare tutto a rotoli
Rapper brillante e cantautore di rottura, oggi Ghali si gode il meritato successo. Anche se da qualche tempo a questa parte è diventato un artista divisivo, soprattutto dopo aver chiesto lo “stop al genocidio” a Sanremo 2024. Un’iniziativa mal digerita, così come la sua decisione di usare proprio quel termine.
Ebbene, da quel momento Ghali ha deciso di dribblare le polemiche e concentrarsi sulla sua musica, sulla sua arte, anche per continuare a diffondere il suo credo ed esprimere se stesso. Tra le sue ultime fatiche c’è Niente panico, una bellissima canzone che porta un messaggio di forza e resilienza.
La stessa che ha Ghali avuto nel momento più buio della sua carriera e della sua vita, quando l’amata mamma si è ammalata di cancro. “Ho pensato più volte di smettere di fare musica”, ha confidato sui social il cantante. “In quei giorni ho avuto tanta paura ma è andata bene”, aveva precisato a proposito del calvario della madre.
Ghali, la malattia della mamma e la passione per musica: “E’ un modo per esprimere me stesso”
Nato a Milano da genitori tunisini, Ghali ha conosciuto le difficoltà legate alla povertà, ma anche la discriminazione e l’assenza del padre. Il successo nel mondo della musica è stato senza alcun dubbio il riscatto più bello. “Non avrei mai immaginato di attrarre così tante persone…”, ha detto una una bella intervista riportata dal sito Icon.
C’è grande soddisfazione da parte di Ghali per il lavoro svolto negli ultimi anni, un percorso artistico che ha segnato grandi cambiamenti e anche importanti evoluzione. “Sono riuscito a trasmettere le mie diverse sfaccettature. Ormai sono un artista trasversale…”, ha detto orgoglioso l’artista italo tunisino. Questa sera, venerdì 4 luglio, il cantante sarà ospite del Tim Summer Hits, per cantare i suoi successi e godersi l’applauso del pubblico che lo attende trepidante.