Ghali torna a parlare, attraverso un post pubblicato sul suo profilo Instagram, della lite con Matteo Salvini a San Siro in occasione del derby tra Milan e Inter: “La storia della pace è una bugia mediatica”, ha scritto. I due, dunque, non sembrano destinati a chiarirsi, complici le due posizioni nettamente opposte dal punto di vista politico e umanitario. Il cantante, infatti, ha le idee chiare in merito al leader della Lega: “Ho agito d’impulso, ma non mi sono mai pentito delle parole che gli ho detto. Io sono per la pace, ma pace non si può fare con chi ogni giorno fa guerra ai più deboli portando avanti politiche razziste e di odio, con chi fa soffrire e morire la mia gente”.
Il rapper, nato in Italia da genitori tunisini, in particolare, è fortemente critico nei confronti del leghista per la sua posizione sul tema dei migranti. “La pace si farà quando ammetterà i propri errori, quando risponderà delle sue azioni, quando racconterà la verità al suo popolo e smetterà di creare disinformazione, usando l’immigrato come capro espiatorio dei problemi dell’Italia. È questa la vera violenza, non una verità urlata in faccia. Ora dice che mi offrirebbe un caffè, ma allo stadio ha cercato di farmi cacciare dal mio posto invano”, ha sottolineato.
Ghali: “Pace con Salvini bugia mediatica”. L’episodio della maglietta
Ghali, dopo avere precisato che la storia della pace con Matteo Salvini è soltanto una bugia mediatica, ha voluto spiegare il motivo per cui ha accettato di autografare una maglietta sotto richiesta proprio del leader della Lega. “Ho firmato quella t-shirt solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio, essendo mio fan, nella speranza che un giorno, crescendo, potrà farsi delle domande e avrà voglia di vivere in un’ Italia diversa da quella voluta da suo padre. In fondo anche io ho preso delle scelte diverse da mio papà, so che può succedere”, ha concluso.
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