Giampiero Mughini è tra i protagonisti della nuova puntata di “Ciao Darwin 8 – Terre Desolate“, il varietà di successo condotto da Paolo Bonolis e trasmesso in replica il sabato sera su Canale 5. L’opinionista e scrittore è il capitano della Juve nella sfida “Juve contro tutti”. E’ cosa nota, infatti, la passione smisurata dell’opinionista per la squadra bianco nera anche se lo scorso febbraio ai microfoni di Radio 24 aveva criticato ferocemente la gestione della sua squadra del cuore. “Il possesso palla della squadra bianconera è proprio una cavolata. Quando De Ligt la passa a Sandro, Sandro a Bonucci, Bonucci ci pensa e la dà a Cuadrado. Questo è l’anti calcio per me, niente di piacevole. Una Juve così meschina e brutta non la ricordavo da tantissimo tempo” ha dichiarato Mughini che ha poi precisato – “sbagliamo passaggi semplici ed orizzontali. Rabiot? Pare che lo tenessimo d’occhio da anni, forse era il gemello del giocatore attuale. Questo prende otto milioni all’anno. Eravamo abituati a Pirlo e Vidal, ora vediamo personaggi che soffrono e incespicano. Questo Pjanic il peggiore degli ultimi anni. Molti vorrebbero Sarri a Piazzale Loreto, ma in questo momento un comandante non può far nulla. Non sono arrabbiato, sono allarmato per il momento della Juventus”.
Giampiero Mughini: “Vittorio Feltri è uno che ci fa”
Non solo Juventus, Giampiero Mughini in queste ore ha voluto anche commentare lo scivolone di Vittorio Feltri che, parlando dei meridionali, li ha definiti come “inferiori”. Affermazioni che non sono state gradite da buona parte degli italiani con delle vere e proprie proteste scoppiate online sui social condivise anche da personaggi di spicco del mondo dello spettacolo, della cultura e dell’informazione. Anche l’opinionista e scrittore ha voluto esprimere il suo parere con una lettera inviata al sito Dagospia: “Vittorio Feltri, uno che conosco come le mie tasche per avere scritto a lungo su due giornali da lui diretti, è semplicemente “uno che ci fa”. Misura le spacconate e le bravate, una dopo l’altra, perché sa che di quelle si nutre la civiltà massmediatica”. Mughini è consapevole che le parole di Feltri sarebbero diventate una vera e propria bomba mediatica, ma nella lettera non nasconde di essere un meridionale che è letteralmente scappato dalla sua casa di Catania. ” Te ne sta parlando uno che non si vanta affatto di essere meridionale e che dalla sua città di origine (Catania) è fuggito a gambe levate nel gennaio 1970. Uno che se glielo chiedono che cos’è, risponde di essere italiano. Uno che ha nel sangue i libri di Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello, Vitaliano Brancati e tanti altri“, ha continuato l’opinionista italiano” – ha scritto il giornalista che ha proseguito precisando: “diciamo semplicemente che non è facile essere meridionali, e diciamo pure che il nord ha conosciuto lo sviluppo che ha conosciuto a forza di meridionali immigrati che avevano due coglioni grossi così. Tutte cose che Vittorio sa a puntino, anche se la prossima volta che capiterà l’occasione ne sparerà un’altra delle sue. Abbiamo tali e tanti problemi, lasciamo stare le logomachie. Uno di questi problemi è che ci sono due Italie, l’una che finisce a Roma e l’altra che comincia a Roma e questo dopo 150 anni di presunta Unità d’Italia”.