Gina Lollobrigida “Voglio essere una persona libera!”/ Ma tribunale conferma tutore

- Alessandro Nidi

L'attrice 94enne Gina Lollobrigida, ai microfoni del giornale orario di Rtl 102.5, ha dichiarato: "Voglio che venga fuori la verità"

Gina Lollobrigida L’attrice Gina Lollobrigida

Gina Lollobrigida necessita di un tutore di sostegno: lo afferma la Cassazione, che ha respinto nelle scorse ore il ricorso presentato dall’attrice 94enne nei confronti del figlio Andrea Mirko Skofic. Una decisione che ha deluso la diva del nostro cinema, che, nel corso del giornale orario delle 20 di Rtl 102.5, andato in onda ieri, venerdì 1° ottobre 2021, ha dichiarato in esclusiva:Voglio che venga fuori la verità, voglio che venga fuori chi sono io. Voglio essere una persona libera”.

I periti medici hanno evidenziato che, pur non essendoci una situazione di infermità mentale derivante da patologie psichiatriche, si evince “un indebolimento della corretta percezione della realtà” e uno stato di “vulnerabilità” che rende “possibile l’altrui opera di suggestione”. L’avvocato della donna, Filippo Maria Meschini, non ha nascosto la contrarietà della sua assistita di fronte a tale provvedimento: “La signora Lollobrigida è molto amareggiata e non si rassegna a una decisione che ritiene dannosa e profondamente ingiusta, oltre che lesiva della sua dignità”.

GINA LOLLOBRIGIDA CONDUCE UNA VITA “TRANQUILLA E RISERVATA”

Il legale difensore di Gina Lollobrigida non ha poi esitato a rendere noto che, in questo periodo, l’attrice trascorre le sue giornate dando sfogo alla sua passione per la pittura e, a farle compagnia, c’è il suo amato cane, un pastore tedesco. Peraltro, da quando la pandemia di Coronavirus è deflagrata nel mondo in tutta la sua potenza, la 94enne ha evitato qualsiasi evento mondano per preservare la propria incolumità. Non solo: come asserito dall’avvocato Meschini, la diva è “una convinta sostenitrice dei vaccini, la sua vita attuale è tranquilla e riservata” e mantiene intatta la sua “verve”, che gli italiani hanno avuto modo di apprezzare in ogni suo capolavoro sul grande schermo.

Rammentiamo che Lollobrigida fu convocata a luglio 2020 nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta circonvenzione di incapace che sarebbe stata ordita ai suoi danni dall’ex amministratore delle sue società e da un intermediario improvvisato per vendere circa 350 opere. Per quanto concerne il conflitto legale con il figlio, questo si trascina ormai dal 2017.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Cronaca

Ultime notizie