Monito del Ministro dell'Economia Giorgetti: “rischi di golpe finanziario e/o giudiziario”, ecco cosa si rischia e perché. Le novità sulla Manovra in arrivo
L’AFFONDO DOPO LE CONTESTAZIONI: “GIUSTIZIA O FINANZE, I RISCHI DI UN “GOLPE””. COSA HA DETTO IL MINISTRO GIORGETTI
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a Livorno si è visto prima insultato, accusato di “complicità al genocidio” con Israele e poi per alcuni momenti è stato impedito all’ingresso per il comizio della Lega: attimi di tensione, denunciati martedì sera dal vicepremier Matteo Salvini, che contribuiscono ad uno scenario politico nazionale tutt’altro che “leggero” in questo particolare periodo storico. Ebbene, è proprio il titolare del MEF a ribadire nel suo intervento come sempre più spesso si assiste ad uno sforzo generale nel porre in difficoltà il Governo della Premier Meloni.
Come riporta oggi “Il Giornale” riportando ampie parti di quell’intervento, Giorgetti ha tuonato sul macro-mondo della sinistra, sottolineando come dal momento che non arriva al Governo tramite vittorie elettorali, «di solito ci arriva o con un golpe giudiziario o finanziario». La storia recente dell’Italia racconta questo, è il pensiero del Ministro, e lui come primo obiettivo ha proprio l’evitare che si arrivi a scenari del genere, «mettendo invece in sicurezza il mio Governo». I conti pubblici, la solidità degli interventi in Manovra e il contrasto al debito pubblico in questi 3 anni hanno funzionato rimettendo in carreggiata l’Italia come sistema Paese in tutta Europa.
Non basta però, anche perché gli scenari internazionali – assieme allo stop della politica di QE della Banca Centrale Europea proprio a ridosso dell’inizio del Governo Meloni – non concorrono a rendere sereno il quadro complessivo: l’impegno per ridurre il debito con conti sempre a posto ha però permesso in questo ultimo anno a vedere aumentate di almeno 5-6 volte le richieste di sottoscrivere Btp italiani rispetto all’offerta, di fatto “sostituendo” il peso chiave che svolgeva la BCE fino a quando era in atto il quantitative esasing.
LA MANOVRA E LO SPAZIO PER LA RIDUZIONE DELLE TASSE: LE NOVITÀ IN VISTA
Insomma, il lavoro di Giorgetti in questi anni si è concentrato sul rendere sempre più solida la situazione finanziaria del Paese, proprio evitando quegli scombussolamenti “sospetti” in arrivo dall’esterno: di contro però, vedendo notizie come la denuncia presso la CPI del Governo Meloni per presunta «complicità in genocidio», si comprende come il quadro di attacchi esterni sia ancora presentissimo.
La stessa Premier ha citato ieri sera in tv le parole di Giorgetti a Livorno per far capire come il rischio di una sinistra impegnata a creare le condizioni di un “golpe giudiziario o finanziario” è tutt’altro che da escludere. Parole dure che non tolgono però l’impegno dello stesso Ministro dell’Economia nel tenere in ordine i conti per rendere lo Stato sempre più libero da debito pubblico e burocrazia.
In previsione di una Manovra economica che occuperà gli sforzi del MEF nei prossimi mesi, sempre dalla Toscana il Ministro Giorgetti rivendica lo spazio presente per la riduzione delle tasse al ceto medio. Come già preannunciato dalla Lega con il segretario Salvini, lo spazio per una vera pace fiscale è presente e avrà un costo importante spalmato nel corso della fine Legislatura. Dare respiro e ossigeno a chi è ancora impelagato nelle cartelle esattoriali – e non per evasione fiscale – è un compito che la politica deve porsi davanti, il tutto «senza uccidere le imprese» e anzi continuando a contribuire alla crescita di famiglie e aziende.
Parlando alla platea della Confindustria a Pisa appena poche ore prima delle contestazioni di Livorno, Giorgetti aveva messo in guardia sul fronte banche e sui dazi dall’evoluzione del quadro internazionale sempre molto complesso: «gli istituti bancari devono tornare a fare le vere banche», ovvero concentrarsi non solo sugli extra profitti ma sul prendere i risparmi e gestire le ricchezze dei cittadini investendo e prestando per l’economia reale.
Da qui l’appello, ulteriore, alle banche per chiedere anche a loro di fare quanto possibile per contribuire alla crescita dell’economia italiana. In giornata è giunto dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio il via libera al quadro programmatico della Manovra in “costruzione”, rilevando però la criticità dell’utilizo di quasi tutto lo spazio disponibile esponendo ad eventuali emergenze future da affrontare con risorse ridotte.