Il caso di Gisella Cardia a Pomeriggio cinque: è scontro tra periti dopo il parere di Giardina che attribuisce alla veggente il sangue sulla statuetta
La diretta di ieri di Pomeriggio Cinque News si è tornata a occupare ancora una volta del caso di Gisella Cardia, la sedicente (o meglio: smentita) veggente di Trevignano che è diventata famosa dopo aver raccontato pubblicamente di essere stata scelta dalla Madonna per trasmettere i suoi messaggi ai fedeli sulla terra e – soprattutto – dopo la denuncia da parte di alcuni ex adepti che ritengono essere stati raggirati affinché donassero ingenti quantità di soldi all’associazione fondata dalla stessa Gisella Cardia.
Proprio ieri, infatti, si è tenuta l’udienza a Civitavecchia a carico di Gisella Cardia nel corso della quale sono stati illustrati gli esiti della super perizia condotta dal dottor Emiliano Giardina che doveva appurare la natura del sangue che – a detta della sedicente veggente – sarebbe lacrimato dalla statuetta della Madonna e da un quadro di Gesù Cristo acquistati a Medjugorje, primi – sempre sedicenti – segnali del suo contatto diretto con il divino.
L’argomento del sangue trasudato dai due oggetti di Gisella Cardia non è affatto secondario perché dopo il primo parere della Chiesa che aveva constatato che non vi sarebbe nulla di sovrannaturale (qui da interpretare, se vogliamo, come veritiero) nelle apparizioni mariane, la prova scientifica potrebbe smentire definitivamente l’intera vicenda, avvalorando l’ipotesi della procura che quella della veggente fosse solamente una truffa.
Scontro tra periti sul caso di Gisella Cardia: secondo Solange Marchignoli è stato ignorato il parere della dottoressa Baldi
Raggiunto fuori dal tribunale da Pomeriggio Cinque, il genetista Emiliano Giardina – appunto, incaricato di effettuare la perizia – ha spiegato che “secondo me il sangue sulla statuetta e sul quadro è della signora Gisella Cardia e a parere del sottoscritto non vi sono margini di interpretazione”, precisando che “da parte mia è stata fatta tutta l’attività che ritenevo necessaria e in modo assolutamente chiaro”, sottolineando infine che “ritengo che il risultato sia inequivocabile“.
Insomma, nessuna traccia sovrannaturale neppure sulla statuetta, ma sono di un’altra opinione i legali di Gisella Cardia con il dottor Giuseppe Marazzita che ha spiegato che “riteniamo rimanga un ampio margine di dubbio sull’attribuibilità di quelle tracce ematiche”; mentre la dottoressa Solange Marchignoli ha precisato che “la parola fine [sulla presunta truffa, ndr.] ci sarà solamente nell’ipotesi di rinvio a giudizio e di condanna fino al terzo grado di giudizio”
L’udienza di ieri – ha continuato la dottoressa Marchignoli – “è stata particolare (..) perché noi (..) avevamo interesse anche a sentire la dottoressa Baldi, nostra consulente, ma il giudice non l’ha ritenuto necessario“, negando di fatto “l’ampio spettro” dell’indagine su Gisella Cardia: complessivamente, la legale sottolinea che ora è importante capire se “sui punti della statua in cui non c’è sangue, c’è ugualmente il DNA di Gisella”, perché in tal caso l’esito del dottor Giardina si potrebbe leggere sotto un’altra ottica.
“Oggi – continua la legale di Gisella Cardia – sono in imbarazzo perché per l’ennesima volta in Italia i consulenti di parte non vengono ascoltati nel necessario contraddittorio e non capisco perché nei processi mediatici dobbiamo guardare le questioni da un solo punto di vista“, dicendosi “molto dispiaciuta perché io non voglio provare una verità diversa, ma solo la verità documentale e non ci è stato permesso di sentire la dottoressa Giardina”, sostenendo – insomma – che sia stato “assolutamente” leso il “diritto alla verità”.