Sta facendo il giro d’Italia la storia del giovane Giulio, 12 anni, uno studente della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Pietro Aldi” di Manciano e residente nelle campagne di Pomonte, in Toscana. In questo periodo, così, come i suoi compagni, anche Giulio deve approcciarsi alla teledidattica, ma nel suo caso specifico la situazione è decisamente più complicata: a casa, infatti, la connessione internet è ko a causa di un problema alla linea telefonica e lo smartphone non è una soluzione percorribile per via della quasi totale assenza di segnale nella zona. Come ovviare all’inconveniente, dal momento che comunque le lezioni si tengono regolarmente online nonostante l’emergenza Coronavirus? Il giovane non si è scoraggiato: armato di tavolo, tablet, sedia e cellulare, ha iniziato a peregrinare nei campi che circondano la sua abitazione alla ricerca di un punto favorevole alle connessioni. E l’ha trovato. Per la felicità del ragazzino, degli insegnanti e dei suoi compagni di classe, che, seppur virtualmente, hanno potuto riabbracciare il loro amico.
GIULIO E LA TELEDIDATTICA, LA SENATRICE LICIA RONZULLI: “NON È NORMALE CHE CI SIANO QUESTI PROBLEMI”
Come accennavamo nell’apertura del nostro articolo, la storia del giovane Giulio ha davvero attraversato lo Stivale in lungo e in largo, sino a giungere, nelle scorse ore, all’attenzione della senatrice Licia Ronzulli, che non ha lesinato complimenti allo studente in un post pubblicato sul suo profilo Instagram: “Forza Giulio!! Sei un mito! Ecco la tanto decantata didattica a distanza nella nostra Italia! Giulio non ha connessione a casa, ma non si è scoraggiato e ha trovato un sistema per continuare a studiare. Il problema è però che deve spostarsi a circa un chilometro dalla sua abitazione, su una strada in aperta campagna. Qui il piccolo mette un banco, una sedia e armato di tablet e cellulare per avere la connessione, si mette a studiare per non rimanere indietro rispetto ai suoi compagni”. Un riassunto accompagnato da una riflessione finale, con la quale è oggettivamente difficile non essere d’accordo: “Bravo Giulio. Ma tutto questo è normale nel 2020 in un paese che si dice civile?”.