Il caso di Giuseppe Pedrazzini, 77enne trovato morto in un pozzo (su cui era stato posizionato un masso enorme) nei mesi scorsi, si arricchisce di un’importante novità. Come comunicato dalla trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele, sono tornati in carcere la figlia della vittima, Silvia Pedrazzini, e il genero, Riccardo Guida. Da maggio gli uffici della Procura della Repubblica stanno coordinando gli accertamenti sulla dipartita del pensionato e martedì 13 dicembre 2022 la Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal pm alla Procura di Reggio sulla applicazione della misura cautelare per due dei tre indagati. Ergo, da ieri pomeriggio Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida si trovano nella struttura penitenziaria di Mantova.
Giova ricordare che la coppia era stata arrestata e sottoposta a fermo per la prima volta a maggio, poi si era consumata una battaglia legale sulle misure cautelari, durante la quale il gip non aveva accolto la richiesta del carcere da parte del pm nei confronti dei tre imputati (c’era anche la vedova, Marta Ghilardini) per l’ipotesi di sequestro di persona, disponendo l’obbligo di firma e di dimora per le ipotesi di truffa e soppressione di cadavere.
GIUSEPPE PEDRAZZINI: NUOVE INDAGINI DEI RIS DI PARMA SUI REPERTI RINVENUTI A MAGGIO
Il pm, è stato riferito dall’inviata di “Storie Italiane”, ha impugnato questa decisione, vedendo accolta la richiesta di misura cautelare per due dei tre indagati in merito alla dipartita di Giuseppe Pedrazzini. Per la vedova, Marta Ghilardini, resta invece confermato l’obbligo di firma e di dimora a Toano. Il Riesame, che aveva a suo tempo disposto il carcere per figlia e genero – ma la misura era stata sospesa in attesa della definitività -, aveva scritto che la morte era “legata a interessi economici anteposti a ogni umana solidarietà verso un parente stretto”.
In sostanza, la famiglia Pedrazzini, che si trovava in condizioni di difficoltà economica, secondo l’accusa avrebbe voluto intascare la pensione di Giuseppe Pedrazzini anche dopo la sua morte. Anche i mezzi agricoli sarebbero stati messi in vendita con questo specifico obiettivo. Si stanno ancora svolgendo le indagini preliminari e i Ris di Parma nelle prossime ore faranno analisi sui reperti trovati all’interno del casolare a maggio.