L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha aggiornato le linee guida sulla gravidanza fisiologica. Il nuovo documento, la cui prima parte è stata illustrata recentemente in un webinar in presenza di 2.000 operatori del settore, affronta i temi relativi alle informazioni da dare alle donne incinte e agli screening per le malattie infettive da raccomandare.
L’informazione, in tal senso, rappresenta un percorso fondamentale per le future mamme. È per questo indispensabile che le fonti di conoscenza siano valide e affidabili. Gli esperti hanno considerato il bisogno delle dirette interessate di porre domande, esprimere dubbi, essere rassicurate e confrontare ciò che viene detto loro dai professionisti con ciò che trovano su Internet. Le nuove linee guida dunque evidenziano quali sono i tempi e le modalità più corrette di comunicazione tali da favorire scelte consapevoli durante la gravidanza, ma anche al momento del parto e in puerperio.
Gravidanza, Iss aggiorna le linee guida: le novità sugli screening per le malattie infettive
Il nuovo documento dell’Iss con le linee guida sulla gravidanza fisiologica, inoltre, include novità importanti per quel che concerne gli screening. È stato innanzitutto ribadito che il test per la rosolia non viene più raccomandato, dato che la malattia è stata definita eradicata dal 2021 in virtù dell’alta copertura vaccinale. Non viene più offerto, invece, l’esame per la batteriuria asintomatica, sia per l’incertezza della sua efficacia nel ridurre le infezioni delle vie urinarie che si desiderano prevenire, sia per i benefici derivanti dalla riduzione dell’uso inappropriato di antibiotici.
Infine, lo screening dell’infezione da Cytomegalovirus, non raccomandato nella precedente edizione della linea guida, adesso viene invece offerto a tutte le donne in gravidanza. Questo cambiamento, molto atteso dagli operatori del settore, è legato alla disponibilità di un nuovo farmaco, il valacyclovir, che l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha introdotto nell’elenco di quelli erogabili a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale per la prevenzione dell’infezione fetale da CMV nelle donne in gravidanza.