Allarme dai media in Germania: “l'UE sta cercando di impedire la pace in Ucraina?”. Gli ostacoli ai negoziati tra Macron, Kallas e Von der Leyen
I NEGOZIATI IN UCRAINA RIPARTONO, MA L’EUROPA CONTINUA AD ESSERE CONTRARIA: L’ALLARME DALLA GERMANIA
Nella settimana dove forse, finalmente, qualcosa potrebbe smuoversi per quanto riguarda i negoziati di pace in Ucraina, le mosse dell’Europa restano di assoluta ostilità nei confronti della Russia di Putin: se è vero e innegabile che Mosca abbia le maggiori responsabilità di tutta la vicenda, con l’invasione decisa lo sciagurato 24 febbraio 2022, i tentativi di porre fine definitiva al conflitto al momento restano di natura prettamente americana, con il dialogo ripreso tra Trump e Putin dopo il cambio di inquilino alla Casa Bianca. Bruxelles resta a fianco di Kiev – e fin qui è sacrosanto – ma al momento molto poco disponibile a qualsivoglia colloquio di pace con il nemico.
Anzi, i vari Von der Leyen, Macron e Kallas non hanno nascosto il fastidio di vedere negoziati tra Usa e Russia ricominciare senza la presenza europea, senza però probabilmente porsi realmente i motivi e le cause che hanno portato al momento Bruxelles del tutto fuori dalla partita diplomatica geopolitica. Timori e scenari che dalla Germania in queste ore arrivano ancora più nette dopo l’ultimo editoriale “incendiario” dello storico quotidiano di centrosinistra “Berliner Zeitung” che nello scorso weekend ha titolato semplicemente «L’Europa sta cercando di impedire la pace in Ucraina?».
Il tema è proprio questo, un mettere in fila quanto in questi ultimi mesi e settimane i vari leader europei siano tutti a colloquio con Zelensky senza mai accettare un dialogo bilaterale con Mosca, o quantomeno senza mai ammetterlo apertamente. L’ultima in tempo cronologico è l’Alto Rappresentante per la Politica Estera UE, l’estone Kaja Kallas, che nelle ore in cui Washington e Mosca annunciano l’imminente nuovo vertice di pace tra i rispettivi team negoziali, ha aperto un dibattito sui crimini di guerra della Russia in Ucraina. Anche qui, nulla di sbagliato nel senso stretto di quanto avvenuto sul campo orribile di battaglia, ma è la tempistica che stride nettamente con le esigenze della “realpolitik”.
MACRON SI AUTOPROPONE COME RAPPRESENTANTE UE AI NEGOZIATI CON PUTIN, MA LA RUSSIA CHIUDE SUL NASCERE (PER ORA)
Se realmente vuoi interrompere al più presto la guerra e la perdita di vite, in questo momento serve dialogare e non ribadire ogni giorno quanto l’avversario sia «dittatore», «regime», «assassino» e quant’altro: anche nel caso in cui molte di queste accuse siano in effetti vere nel riferirsi al Presidente russo Vladimir Putin. Come ricorda ancora il quotidiano tedesco, «proprio mentre iniziano i negoziati tra Usa e Russia, l’UE ostacola il processo di pace in tutti i modi possibili».
Il Presidente francese Emmanuel Macron, dopo aver più volte convocato gli altri leader UE per impostare una coalizione di “volenterosi” con cui mandare truppe europee in Ucraina, si è auto-proclamato potenziale rappresentante per l’Europa nei negoziati di pace con Putin e Zelensky: Germania, Italia, UK e Polonia, per motivi anche diversi, non ritengono sensata la mossa della Francia e semmai ritengono che debba essere l’Unione Europea in quanto tale a farsi rappresentare dai suoi legittimi leader, Ursula Von der Leyen e Antonio Costa su tutti.
Kallas, Macron e la stessa Commissione UE continuano a ripetere che l’Europa punta a far vincere la guerra all’Ucraina, ma i risultati sul campo e il parere contrario degli USA (che invece dialogano e mediano con Kiev e Mosca) mettono a serio rischio questo obiettivo finale, così come manca di unità interna tra i 27 Paesi UE, come ha confermato l’ultimo Consiglio Europeo sul riarmo (che ha deciso solo di cambiare il nome al piano Von der Leyen per condurlo a “Prontezza 2030”).
La stessa leader della politica estera UE ha sottolineato di aver avuto rassicurazioni dal Segretario di Stato USA Marco Rubio che durante i negoziati con la Russia «saranno tenuti conto gli interessi europei», mentre da Mosca l’inviato russo Mikhail Ulyanov ha commentato che l’assenza della UE dai negoziati è inevitabile dato la loro «posizione dogmatica e rigida contro Mosca» e contro ogni possibilità di pace «se non proposta dagli stessi europei».