Notizia di questi giorni è la denuncia a carico di un ragazzo di 15 anni hacker che sarebbe riuscito a intrufolarsi in sistemi protetti riuscendo perfino a modificare le rotte delle navi e a cambiare i voti sul registro elettronico. La polizia postale, dopo un’indagine, avrebbe identificato il colpevole e sarebbe già scattata la denuncia. Il caso, avendo dell’eclatante, è stato visto con stupore, facendo pensare che chiunque, anche senza particolari competenze e tecniche, possa rubare password e sfondare i muri anche di siti istituzionali. Saremmo quindi di fronte ai cosiddetti ‘geni dell’informatica’. Ma è davvero così?
L’esperto di tecnologia Marco Camisani Calzolari, qualche giorno fa, ha commentato la vicenda tramite il proprio profilo Instagram mostrandosi piuttosto scettico. “Impossibile” ha commentato, e ironicamente nella didascalia al post pubblicato ha scritto: “Con username e password siamo tutti hacker”.
HACKER 15ENNE: LE SMENTITE
In base a quanto si apprende dai vari media il 15 enne, presunto hacker, sarebbe stato in grado di cambiare i voti del registro elettronico trasformando i 5 in 6. Come ha spiegato però Camisani Calzolari il Ministero dell’Istruzione e del Merito avrebbe già smentito che il ragazzo fosse riuscito ad entrare sui siti istituzionali. Già su questo aspetto quindi possono iniziare a sorgere dubbi sulla veridicità di quanto è stato diffuso negli ultimi giorni. Mentre né da parte del Ministero dei Trasporti né da parte della Marina sono arrivate invece smentite o conferme.
“Stiamo parlando di una chiara bufala giornalistica” ha detto l’esperto di Striscia la Notizia, aggiungendo anche come attività di hackeraggio possano provenire solo da terzi e collettivi capaci di lavorare, duramente oltre che illegalmente, per scovare le vulnerabilità di sistemi protetti. E non sarebbe un ‘gioco’ per tutti. Lascerebbe quindi intendere come servirebbe esperienza maturata nel tempo e sul campo. Cosa che un 15enne non può avere, seppur eventualmente appassionato di informatica.