Guerra a Gaza, Hamas sui resti di Shiri Bibas: "Sono stati mischiati ad altri tra le macerie". Il premier di Israele Netanyahu: "Ci vendicheremo"
Prima ha dichiarato di aver restituito i corpi di Shiri Bibas e dei due figli, Ariel e Kfir, poi Hamas ha fatto sapere che i resti potrebbero essersi mischiati con quelli rinvenuti tra le macerie dopo un attacco aereo dell’esercito israeliano. In particolare, è stato un funzionario di Hamas a fornire tale versione in un intervento all’AFP, ma restando anonimo e assicurando che si sta “indagando” sulla questione.
Hamas aveva consegnato i corpi di quattro ostaggi, tra cui i membri della famiglia Bibas e un prigioniero anziano, ma sono state confermate solo le identità di Kfir e Ariel Bibas e dell’anziano Oded Lifshitz da parte degli esperti forensi israeliani, mentre il quarto corpo non sarebbe di Shiri Bibas, la cui morte, dunque, non è stata ancora confermata da Israele.
NETANYAHU: “CINISMO INDICIBILE DI HAMAS”
Alla luce di tutto ciò, il primo ministro israeliano ha giurato “vendetta” venerdì, accusando di Hamas di aver commesso una “gravissima violazione” dell’accordo di cessate il fuoco in vigore. Netanyahu, pronto a far pagare al gruppo terroristico il prezzo per quanto sta facendo, ha definito “mostri” i membri di Hamas e definito illimitata la loro “crudeltà“.
Ma Ismail Al-Thawabta, direttore generale dell’Ufficio dei media del governo di Gaza gestito da Hamas, ha replicato a Netanyahu affermando che “è colui che ha dato l’ordine di bombardare direttamente e senza pietà, ed è colui che ha la piena responsabilità di aver ucciso lei e i suoi figli in modo orribile e brutale“.
I TIMORI PER IL CESSATE IL FUOCO A GAZA
Il gruppo terroristico assicura di restare impegnato nel rispetto dell’attuale accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi e giura di rispettare “tutti i nostri obblighi“, affermando di non essere affatto interessata a continuare a trattenere i corpi degli ostaggi.
La vicenda, però, solleva nuovi timori sul fragile destino del cessate il fuoco a Gaza, anche alla luce del linguaggio usato dal primo ministro israeliano: è tornato ai toni che avevano caratterizzato i suoi discorsi all’indomani dell’attacco del 7 ottobre. Per l’ex primo ministro Naftali Bennet il trattamento riservato ai Bibas dimostra come “la maggioranza dei gazani voglia uccidere tutti gli israeliani“.
La leadership del villaggio di Nir Oz, la città natale dei Bibas, ha rilasciato una dichiarazione che invita Israele a non lasciarsi andare alla vendetta, ma a impegnarsi per riportare il corpo di Shiri con tutti i mezzi possibili, ma senza compromettere l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Anche il presidente israeliano Isaac Herzog ha invitato il governo a fare di tutto per riportare a casa gli ostaggi.