Al-Natour, dissidente di Gaza, contro Hamas: "Tortura e uccide palestinesi, ma media e ong tacciono. Dove sono i pro-Pal?". La sua denuncia
I palestinesi vivono intrappolati tra due poteri oppressivi: da un lato la violenza israeliana, dall’altro il dominio coercitivo di Hamas, di cui si parla poco e che raramente viene denunciato dalle organizzazioni umanitarie. Moumen Al-Natour, tra le voci dissidenti più note di Gaza, non è solo nel suo grido d’allarme: diversi testimoni riferiscono di abusi, repressioni e atti di terrore compiuti da Hamas contro il proprio popolo — esecuzioni senza processo, torture e intimidazioni che evocano le pratiche dello Stato Islamico.
Ne ha parlato, infatti, Mohammad al-Masri, direttore del Palestinian Center for Strategic Studies, ma c’è appunto anche la storia di Al-Natour, avvocato e attivista per i diritti umani di Gaza, nonché fondatore del movimento “Vogliamo vivere”.

Il Wall Street Journal ha pubblicato un suo articolo, ma si tratta di un caso isolato: i media e le ONG coprono poco gli abusi interni di Hamas e tendono a ignorare le voci di chi denuncia le atrocità, come quelle sulle prigioni di tortura all’interno degli ospedali. È il caso dell’ospedale al-Shifa di Gaza, dove, secondo diverse denunce, si celerebbe una prigione per la tortura nascosta tra i reparti e le sale operatorie.
“HAMAS HA TRADITO I PALESTINESI”
Al-Natour, intervenuto anche al Foglio, racconta di saperlo perché è stato arrestato venti volte dal gruppo terroristico e torturato in più occasioni. Secondo lui, Hamas ha tradito il suo messaggio originario di resistenza contro Israele, usando le armi ricevute come strumenti di controllo e di oppressione contro gli stessi palestinesi.
Molti giovani, inizialmente mobilitati da Hamas con l’illusione di partecipare a un movimento di “liberazione nazionale”, scoprirono dopo il colpo di stato del 2007 una realtà ben diversa: l’organizzazione usò le armi non contro Israele, ma contro i palestinesi di Fatah, dando inizio a una sanguinosa faida interna.
“In cambio, siamo stati arrestati, picchiati e accusati di essere spie. Hamas si è armata in nome del popolo, poi ha rivolto quelle stesse armi contro il suo stesso popolo”, accusa Al-Natour, per il quale tra le cose più dolorose vi è il silenzio dei media occidentali e il loro doppio standard che non dà voce agli oppressi a Gaza.
Nel suo atto d’accusa verso i media e le ONG occidentali, Moumen Al-Natour si interroga: i movimenti che in Occidente si definiscono “pro-Pal” difendono davvero il popolo palestinese o, più semplicemente, si limitano a schierarsi contro Israele?
