Le due ore di black out in cui è caduto ieri YouTube costano caro. Uno studio della rivista “Billboard” ha fatto i conti in tasca. Il 30% dei video cliccati sul sito sono di carattere musicale. Il che corrisponde a circa 29,3 milioni di clic al giorno. Questo panorama di visite è diviso principalmente tra tre grandi gruppi discografici (la Vevo, apparetenente alla Sony, 14 milioni; Warner 9 e 3 milioni e la EMI 6).
Ogni video streaming costerebbe, anche se poi non a tutti è possibile applicare il pagamento, 0,65 centesimi di dollaro, con un fatturato giornaliero pari a 190 mila dollari ipotizzabili. Ovviamente il traffico delle visite varia a seconda della giornata e dell’orario della singola giornata, ma si può arrivare a suddetta cifra calcolando la media annuale.
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Due ore di sospensione di Youtbe costerebbero dunque loro circa 16mila dollari, 8mila ogni ora. Un buco che i già profondi buchi delle case discografiche non si possono certo permettere.