E’ la prima multa del genere nel mondo degli smartphone, colpite le due più grandi e potenti aziende del settore, Apple e Samsung. In tutto dieci milioni di multa per la prima, cinque milioni per la seconda. L’accusa è molto grave e mette in crisi tutta la fiducia degli acquirenti, che risulterebbero raggirati in modo davvero scorretto. Si chiama “obsolescenza programmata”: in sostanza gli acquirenti sono stati “obbligati” a scaricare software di aggiornamento che in realtà rendevano meno funzionali e mal funzionati i loro smartphone, tanto da costringere le persone a comprarsene uno nuovo. Per la Apple una seconda accusa, motivo per il quale la multa alla casa di Copertino è più alta: non aver informato i clienti che le pile al litio degli iPhone sono deteriorabili.
I MOTIVI DELLA MULTA
Secondo quanto si legge nel comunicato, l’Antitrust ha accertato che gli aggiornamenti del software (firmware) “hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni” degli smartphone inducendo le persone a metterli da parte per comprare modelli ancora più nuovi, ancora più cari. Uno sporco trucchetto insomma. Ognuno quando vede il segnale di aggiornamento, senza informazioni chiare o senza preoccuparsi di approfondire, clicca e scarica: risulto i loro smartphone ricevevano informazioni non in grado di gestire. Secondo l’accusa, Samsung sul modello Note 4 imbroglia i clienti dal 2016. I proprietari del Note 4 sono indotti “ad installare il nuovo firmware di Android denominato Marshmallow predisposto per il nuovo modello di telefono Note 7, senza informare dei gravi malfunzionamenti per il Note 4 dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware”, dice il Garante. Apple lo fa invece dal 2016 su tutti i modelli iPhone 6, 6Plus, 6s e 6sPlus e 6s/6sPlus che sono sul mercato dall’autunno del 2014 e del 2015. L’aggiornamento chiede di installare il sistema operativo iOS 10 pensato per l’iPhone 7. “Inoltre, Apple non ha predisposto alcuna misura di assistenza per gli iPhone che avevano sperimentato problemi di funzionamento non coperti da garanzia legale, e solo nel dicembre 2017 ha previsto la possibilità di sostituire le batterie ad un prezzo scontato” si legge ancora.