Si chiama Tiangong 1, in cinese “Palazzo Celeste”, la stazione spaziale che la settimana prossima farà ritorno nella nostra atmosfera e che secondo alcuni catastrofisti si schianterà sull’Italia. Abbiamo già spiegato che la collisione con la barriera atmosferica farà sì che il satellite, che al momento di essere lanciato in orbita pesava circa 8 tonnellate e mezzo, si disintegri in mille pezzi. Vero è, però, che la Protezione Civile nazionale ha diramato nelle scorse ora una circolare informativa a tutti i ministeri e le regioni. A tal proposito ecco la precisazione di Carlo Tansi, capo della protezione civile calabrese che, come riporta LaCNews, dichiara:”Non c’è un allarme vero e proprio ma siamo in constante contatto con il Dipartimento nazionale. La situazione è continuamente monitorata, ma soltanto nelle ultime ore prima che i frammenti tocchino il suolo sapremo con maggiore certezza se e dove avverrà l’impatto, che in linea teorica potrebbe verificarsi nelle regioni del centro e del sud Italia. Ma, ripeto, al momento non c’è motivo di allarmarsi”. (agg. di Dario D’Angelo)
NON TOCCARE EVENTUALI FRAMMENTI
In attesa di capire se la stazione spaziale cinese Tiangong 1 cadrà o meno sull’Italia, la Protezione Civile ha diramato alcune norme di sicurezza da tenere nel momento in cui venisse accertato che la “navicella” toccherà il nostro suolo. La prima cosa da fare, anche se non vi sono delle vere e proprie casistiche, è quella di non rimanere all’esterno, ma di chiudersi negli edifici. Inoltre, visto che i frammenti giungeranno dal cielo, sarebbe buona cosa, se possibile, lasciare i piani alti, trasferendosi a quelli più bassi. All’interno della stessa abitazione, quindi, è sempre meglio portarsi vicino ai muri portanti, che sono quelli che reggono di più ad un eventuale impatto con un corpo esterno. Inoltre, la Protezione Civile raccomanda sul fatto che, se dovessero cadere dei frammenti sulla nostra penisola, chiunque li avvisti non deve assolutamente toccarli, perché contengono Idrazina, una sostanza tossica, corrosiva e cancerogena. Una volta individuati, bisognerà tenersi ad una distanza di almeno 20 metri, e avvertire subito le autorità. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TIANGONG 1 E’ IN ARRIVO
La prossima settimana farà ritorno nella nostra atmosfera la stazione spaziale cinese Tiangong 1. Fuori controllo, le varie agenzie spaziali stanno continuamente monitorando il suo tragitto, fra cui l’Asi, l’Agenzia Spaziale Italia, in collaborazione con la Protezione Civile. Indicativamente Tiangong 1 dovrebbe toccare il suolo fra la fine di questo mese, attorno al 28 marzo, e l’inizio del prossimo, entro il 4 aprile, e fra le nazioni interessate c’è anche l’Italia, in particolare la zona che va dall’Emilia Romagna fino al sud. Difficile, a tutt’oggi, stabilire con certezza quando la stazione spaziale cinese farà ritorno sulla terra, e soprattutto, dove, visto che pare che solamente una quarantina di minuti prima dell’arrivo, potremo scoprirlo. «Quella prevista per il rientro non è una finestra fissa, ma viene aggiornata continuamente e diventerà sempre più piccola», le parole rilasciate all’agenzia Ansa da parte di Ettore Perozzi dell’Asi.
ATTUALMENTE SI TROVA A QUOTA 220 KM
«Soltanto tre giorni prima si potrà stabilire il giorno dell’impatto nell’atmosfera – ha proseguito l’esperto – sono moltissime le incertezze da considerare perché queste dipendono non soltanto dall’assetto, ma dalle condizioni dell’atmosfera». Attualmente si trova a 220 chilometri di quota, scendendo quindi di 30 chilometri rispetto ai 250 dello scorso primo marzo. Il fatto che comunque Tiangong 1 possa creare dei disagi alla popolazione italiana, è davvero poco probabile, anzi, è più facile vincere al Superenalotto. Ad affermarlo è il Centro di eccellenza in Telerilevamento e Modellistica previsionale di eventi severi (Cetemps) dell’Aquila, che invita appunto a non creare falsi allarmismi: «Qual è il rischio che cada sulle nostre teste? La probabilità che vinciate la prossima Lotteria Nazionale – dice il Cetemps – è di 1 su 10.000.000. Quasi 100 volte più probabile». Più chiaro di così…