COS’E HIV E COSA SAPPIAMO DELLA MALATTIA DI ELENA DI CIOCCIO?
Cos’è l’HIV e cosa sappiamo della sieropositività da cui è affetta oramai da 21 anni Elena Di Cioccio? Negli ultimi tempi, la figlia di Franz, leader e fondatore della Premiata Forneria Marconi, ha deciso di uscire allo scoperto parlando della sua malattia e raccontando, prima in una intervista a ‘Le Iene’ e poi in un libro da poco pubblicato, la battaglia che porta avanti da tempo provando anche a sensibilizzare sul tema e a smontare paure e falsi miti attorno a chi, come lei, convive con l’HIV e si cura cercando di condurre una vita normale. Ma cosa sappiamo dell’HIV, il cosiddetto virus dell’immunodeficienza umana e cosa è esattamente la sieropositività?
Andiamo con ordine e partiamo dicendo che HIV (sigla che sta per Human Immunodeficiency Virus) è un Lentivirus, ovvero un genere di retrovirus, che attacca il nostro sistema immunitario e in particolare i linfociti T CD4+, una tipologia di globuli bianchi che hanno come compito quella di organizzare la risposta immunitaria dell’organismo in presenza di un’infezione. Una volta avvenuto il contagio, ecco che le stesse difese immunitarie cominciano progressivamente a indebolirsi così che il nostro corpo diventa ancora più suscettibile a tante altre infezioni causate non solo da batteri e virus ma anche funghi. Ovviamente essere infetti da HIV e sieropositività non vogliono dire automaticamente essere malati di AIDS che, invece, è solo uno degli stadi di progressione della patologia.
HIV, SIEROPOSITIVITA’ E AIDS: COSA SONO E QUALI LE DIFFERENZE?
Se non trattato e adeguatamente curato, infatti il primo stadio dell’infezione da HIV (ovvero la fase acuta per via dell’elevata circolazione di virus) si manifesta tra le due e le quattro settimane dopo il contagio ma può essere anche totalmente asintomatica, mentre lo stadio 2 riguarda una fase di latenza clinica nel corso della quale di fatto l’infezione diventa cronica: questa fase può anche durare anni, essendo caratterizzata addirittura da periodi di apparente benessere ma che, senza alcun trattamento, porta subdolamente a un indebolimento del sistema immunitario e poi alla comparsa dei primi sintomi. Infine, lo stadio 3 riguarda proprio ciò che chiamiamo AIDS, cioè la sindrome da immunodeficienza acquisita: a questo punto le difese immunitarie soffrono di un grave deficit per via della distruzione dei linfociti T CD4+ a causa dell’HIV.
Sieropositività indica quindi la presenza di anticorpi specifici per l’HIV nel sangue della persona contagiata e che ha contratto in passato l’infezione: ‘essere sieropositivo’ significa essere stati infettati da questo Lentivirus ma non che automaticamente si sia affetti da AIDS, che invece è solamente uno degli stadi di progressione della patologia. Oggi non esistono vaccini o cure specifiche per eradicare completamente l’infezione: le terapie oggi a nostra disposizione per trattare l’infezione da HIV (ovvero le cosiddette retrovirali) consistono in una associazione di farmaci che mira a bloccare proprio la replicazione del virus -molto elevata- e allo stesso tempo rallentano la distruzione delle difese del sistema immunitario e di conseguenza anche la progressione della patologia. Come per altre malattie, anche in questo caso l’esecuzione del test HIV e la diagnosi precoce sono importanti per non consentire l’evoluzione fino allo stadio 3. Per quanto riguarda la trasmissione, l’HIV in qualunque degli stadi si trasmette mediante rapporti sessuali non protetti ma anche in modo ‘verticale’ da madre a figlio durante la gravidanza e ovviamente anche attraverso il contatto col sangue.