In Hurricane, il grido dell’innocenza “gli Usa degli anni sessanta nella parabola del boxeur cantato da Bob Dylan”. Così Pino Farinotti recensisce il film su MyMovies, assegnandogli due stellette sulle cinque a disposizione. Su ilMorandini possiamo leggere: “Come e perché l’afroamericano Rubin Carter detto uragano fu arrestato nel 1966 per omicidio plurimo, condannato nel 1967 all’ergastolo e poi successivamente nel 1988 dichiarato innocente e scarcerato grazie alle indagini di un giovane nero e di tre bianchi del Canada”. Un film impegnativo, che ci porta a dover riflettere di fronte a diverse situazioni che possono anche obbligare ad alzare l’attenzione. Il protagonista è semplicemente stupendo e in grado di far innamorare il pubblico presente. Vedremo quello che sarà il giudizio dei telespettatori durante la messa in onda. Hurricane, il grido dell’innocenza sarà in onda a partire dalle 20.30 su Rai 3, clicca qui per seguirlo in diretta streaming su RaiPlay. (agg. di Matteo Fantozzi)
Su Rai 3 il film con Denzel Washington
Hurricane – Il grido dell’innocenza andrà in onda oggi, 24 agosto, all’interno della programmazione serale (ore 20.30) di Rai 3. Si tratta di una pellicola che ha visto le sale cinematografiche nel lontano1999. Il film diretto da Norman Jewison è ascrivibile alle pellicole drammatiche con connotazioni sportive, ottima la sceneggiatura curata a quattro mani da Armyan Bernstein e Dan Gordon. Buono anche il cast di attori, tra di essi spicca l’interpretazione di Denzel Washington a cui il regista ha affidato la parte principale quella di Rubin Carter. La pellicola a causa dell’alto costo di produzione ha visto l’interessamento di un cartello di case cinematografiche (Azoff Entertainment, Beacon Communications, Beacon Picture) l’alto numero di soggetti coinvolti per la produzione ha ritardato l’uscita nelle sale cinematografiche.
Hurricane – Il grido dell’innocenza, la trama del film
Hurricane – Il grido dell’innocenza verte sulla vita di un pugile di colore dal passato difficile. Il giovane, Rubin ‘Hurricane’ Carter, arriva infatti alla sfida contro il campione dei pesi massimi dopo essere uscito dal carcere. Rubin era infatti ricercato per un reato commesso a fin di bene, avendo da giovane picchiato un pedofilo che aveva cercato di appartarsi con un suo giovane amico. Rubin al tempo del reato aveva evitato la galera arruolandosi nell’esercito, al suo ritorno in patria aveva però dovuto scontare 8 anni. Gli anni scontati erano aumentati stante la sua fuga dal riformatorio. Il pugile arriva all’incontro clou della sua carriera in ottima forma egli però con una decisione molto controversa perde ai punti, nella mente di Rubin si fa largo la consapevolezza che la decisione della giuria è stata presa solamente a causa del colore della sua pelle. Alla fine dell’incontro una nuova tegola si abbatte sullo sportivo, egli infatti viene accusato ancora ingiustamente. Questa volta la pena è molto più grave, Rubin viene accusato infatti di un triplice omicidio, e porta al carcere a vita. Rubin nelle mura del carcere inizia a scrivere la sua autobiografia, il volume attira l’attenzione di un giovane che crede alla sua innocenza e grazie ad alcuni amici canadesi si interessa alla vicenda giudiziaria. Alla fine della pellicola arriva la buona notizia per un ormai anziano Rubin, la giustizia americana si ricrede e finalmente lo libera, permettendogli di vivere gli ultimi anni della sua vita con la tranquillità che merita.