• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
IlSussidiario.net

Home » Economia e Finanza » I NODI DELLA MANOVRA/ Cosa c’è dietro lo scontro tra Confindustria e Governo

  • Economia e Finanza

I NODI DELLA MANOVRA/ Cosa c’è dietro lo scontro tra Confindustria e Governo

Stefano Cingolani
Pubblicato 5 Ottobre 2025
Emanuele Orsini (Ansa)

Emanuele Orsini (Ansa)

Il Governo ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica, propedeutico alla Legge di bilancio

Una manovra leggera, da 16 miliardi di euro, forse troppo leggera. Le cifre pubblicate dal ministero dell’Economia sono incoraggianti più del previsto per quel che riguarda i conti pubblici, ma scoraggianti e anche in questo caso più del previsto, se guardiamo all’insieme dell’economia italiana.

Il disavanzo dello Stato scende al 3% del Pil già quest’anno e servirà a uscire dalla procedura d’infrazione e recuperare spazio di manovra il prossimo anno. Venerdì Standard & Poor’s non potrà non apprezzarlo ed è lecito aspettarsi un miglioramento del rating sul debito italiano che dovrebbe cominciare a scendere, anche se solo nel 2028 una volta smaltita la sbornia del Superbonus. Bene, basta con la finanza allegra; “ferma e prudente responsabilità”, l’ha chiamata il ministro Giorgetti.


SCENARIO PIL/ Ecco lo "scambio" con Bruxelles che può portare più crescita in Italia


Il lato negativo di questa politica di bilancio cauta e virtuosa sta nell’andamento del prodotto lordo. Il Governo prevede un aumento dello 0,5% quest’anno, ma è esattamente la crescita già maturata nei primi sei mesi. Ciò vuol dire che di qui al 31 dicembre siamo in piena stagnazione, crescita zero, la curva si appiattisce, il Governo ne prende atto e non fa nulla per evitarlo. Non può, non vuole? Se ne discuterà e si farà molta propaganda politica, ma è un dato di fatto.


SPY PD/ Sfida a Meloni, Schlein rischiatutto: due trappole pronte a farla "cadere"


Non solo. Il Centro studi della Confindustria nel suo ultimo rapporto presentato giovedì scorso calcola che quel mezzo punto è dovuto interamente all’impatto del Pnrr che finalmente comincia a farsi sentire. Dall’anno prossimo l’effetto si ridurrà via via per scomparire nel 2027, e nessuno ha capito con quale altra locomotiva sarà sostituto. Le cifre del Mef prevedono una crescita dello 0,7% che salirà allo 0,8%, quindi un decimale di punto grazie all’impatto della politica di bilancio, cioè quei 16 miliardi di euro. Il 2026 insomma sarà un altro anno stagnante.


Riforma pensioni 2025/ Bonus Giorgetti, esenzione fiscale estesa alla Pa (ultime notizie 5 dicembre)


Nessuna spinta potrà venire dalle esportazioni. Nello scenario del Centro studi Confindustria “la crescita dell’export di beni e servizi, già molto debole nel 2023-2024, si attesterà su ritmi vicini allo zero nel 2025-2026; in particolare, le vendite di beni sono previste in calo”.

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, con Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia (Ansa)

E prosegue: “La dinamica annua dell’economia è frenata in particolare dalla battuta d’arresto nel 2° trimestre 2025, quando il Pil italiano è diminuito di 0,1%, a causa della caduta delle esportazioni. La debole dinamica, sia nella media del 2025 che nel 2026, sarà sostenuta prevalentemente dagli investimenti, in minor misura dai consumi delle famiglie, mentre contribuiranno negativamente le esportazioni nette”.

Il Documento programmatico di finanza pubblica ne prende atto, si rassegna e punta su altre priorità: la riduzione dell’aliquota Irpef (si parla di farla scendere dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro); non viene citata la rottamazione delle cartelle sulla quale il Governo è diviso, ci sono invece assunzioni nella sanità e il bonus mamme. Il 60% della manovra sarà coperta con una riduzione delle spese il 40% con aumento delle entrate.

È bene sostenere i consumi e i redditi medi che son i più colpiti dall’inflazione e non hanno ancora recuperato potere d’acquisto. Se l’export non tira bisogna puntare sulla domanda interna che è fatta di consumi e investimenti. Ma l’esigua entità degli interventi non è tale da far crescere i consumi interni tanto da trasformarli nella nuova leva di crescita. Lo stesso vale per gli investimenti, al netto del Pnrr.

È tutta aperta la partita degli incentivi con un braccio di ferro tra la Confindustria e il Governo. Gli imprenditori chiedono che venga rilanciata e rifinanziata Industria 4.0, il Governo insiste con la sua variante e non rinuncia a Transizione 5.0, tuttavia sembra disposto a semplificare le procedure che finora hanno tenuto lontane le imprese e annullato ogni effetto positivo.

Restano in ballo l’Ires premiale e la Zes, cioè i sostegni per il Mezzogiorno, che si vorrebbe estendere a Umbria e Marche (dove sono stati già stanziali prima delle elezioni 60 milioni di euro). Ma la coperta è davvero cortissima e nessuna di queste misure sembra in grado di dare un contributo alla crescita come dimostra il quadro macroeconomico del documento.

Intendiamoci, si tratta solo della cornice, poi bisogna riempirla e qui viene il difficile. Giorgia Meloni ha promesso che non ci sarà il tradizionale assalto alla diligenza che, del resto, non trasporta nessuno scrigno di gioielli. Ma è meglio sospendere il giudizio.

Certo, colpisce che il Governo si rassegni alla stagnazione. La Confindustria è molto irritata, si aspetta almeno qualcosa in più, uno stato d’animo che traspare dalle dichiarazioni allarmate del Presidente Orsini e dagli stessi titoli del Sole 24 Ore: “Spinta zero per il Pil dell’anno prossimo” ha scritto ieri in prima pagina.

Il messaggio lanciato giovedì va in tutt’altra direzione: “La crescita anemica attesa quest’anno e il prossimo rende necessario muovere l’Italia, intervenendo con le leve più efficaci a disposizione, anche sbloccando la ricchezza finanziaria dal parcheggio in depositi bancari improduttivi”. Insomma, gli imprenditori sollecitano interventi in qualche modo straordinari. Movimento contro stasi, una metafora da lezione di fisica con la quale si gioca la politica economica e sociale nei prossimi mesi.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: Governo MeloniGiancarlo GiorgettiConfindustriaPIL

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Economia e Finanza

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Economia e Finanza

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net