I Nuovi Mostri è un film a episodi girati da tre tra i migliori registi della commedia all'italiana: Scola, Risi e Monicelli. Protagonisti i migliori attori

I nuovi mostri, la commedia cult italiana, torna su Rete 4

Sabato 2 agosto 2025, alle ore 16:35 su Rete 4, va in onda un capolavoro della commedia all’italiana: I nuovi mostri. Uscito nel 1977, questo film porta la firma di tre giganti del cinema: Ettore Scola, Dino Risi e Mario Monicelli, e vede la partecipazione di grandi attori come Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Ornella Muti ed Eros Pagni.



Una leggenda della commedia in 14 episodi, che alternano freddezza e amara ironia per raccontare idiosincrasie, mediocrità e contraddizioni dell’Italia di quegli anni. I nuovi mostri è il secondo capitolo di una trilogia iniziata nel 1963 con I mostri di Dino Risi e conclusasi nel 2009 con I mostri oggi, diretto da Enrico Oldoini. Un ruolo fondamentale lo gioca anche la colonna sonora, composta dal maestro Armando Trovajoli, che con il suo talento ha reso ancora più prezioso questo gioiello cinematografico.



Parafrasi del filone di I nuovi mostri: un impietoso spaccato della società italiana

I nuovi mostri (New Monsters) è un film a episodi incentrato su 14 personaggi simbolici dell’Italia degli anni ’70. I registi seguono lo stile pungente della commedia all’italiana, dando vita a ritratti grotteschi e paradossali dell’uomo comune, colto tra contraddizioni morali, cinismo quotidiano e un umorismo nero spesso esasperato.

Il contesto storico è quello degli anni di piombo: tensioni politiche, ideologie estreme e senso di instabilità dilagante. Il film non adotta un tono realistico ma opta per una narrazione esasperata, con personaggi convinti della propria correttezza anche in situazioni eticamente dubbie.



L’apertura è affidata a “L’uccellino della Val Padana”, ambientato in Emilia-Romagna, unico episodio fuori Roma. Protagonista è un impresario mefistofelico disposto a qualsiasi cosa pur di far recitare la moglie su un palcoscenico. La pellicola si chiude con “La funzione funebre” (“The Funeral Oration”), in cui un gruppo di attori decaduti si ritrova per commemorare il capocomico di una compagnia ormai sciolta.

Tra questi due estremi, si susseguono episodi con un gangster garbato, un cardinale teatrale, un omicidio per fraintendimento, una cena raccapricciante e un arresto accomodante. Ogni episodio si fa portatore di una critica pungente e ironica ai comportamenti e valori sociali di una società plastificata, brutale eppure incredibilmente lucida. Una satira sociale che diverte, fa riflettere e lascia il segno.