A molti giovanissimi il nome di Iggy Pop dirà poco. In realtà lui, in pieno periodo hippie, nel 1969, con la sua band gli Stooges creò una musica ancora oggi definita molto moderna e che influenzò le successive generazioni, quella punk, quella noise e quella grunge. Ancora oggi Iggy Pop non smette di sperimentare e di fare progetti in grado di sorprendere non poco il suo pubblico come avvenuto con il nuovo album intitolato “Free” e che già dal titolo suona come un vero e proprio manifesto. Ne ha parlato con Luca Valtorta per “Robinson – la Repubblica”, al quale ha spiegato anche il vero significato di quanto contenuto nelle note che accompagnano il suo nuovo lavoro, in cui dice di aver finalmente potuto abbandonare l’insicurezza che lo ha sempre accompagnato. “Quello di cui stavo parlando è che ho sempre avuto difficoltà a farmi finanziare i dischi. È sempre stata dura difendere la mia musica, essere appunto, libero, come dice il titolo. Volevano che venissi a compromessi”, ha rivelato. Per Iggy Pop fu difficile anche farsi finanziare i tour, anche se le cose migliorarono ma di poco. Lui ha sempre fatto comunque ciò che desiderava, “ma ero sempre al limite”, dice. Oggi riesce a finanziarsi da solo i suoi dischi e la situazione è decisamente migliorata.
IGGY POP E LA MUSICA TRAP
Iggy Pop sa bene che musicalmente le cose oggi sono molto diverse rispetto al passato: “oggi il business della musica è diventato enorme ma, soprattutto, la percezione del business che c’ è dietro la musica è molto più forte di un tempo. L’ artista ha perso la sua innocenza”, commenta. In passato nessuno sapeva nulla di diritti di riproduzione, lui compreso. Ed anche ai concerti le cose sono cambiate. Oggi manca quel senso di pericolo in cui tutto può succedere: “Io dopo ogni concerto dovevo vivere le conseguenze di quello che succedeva ed era veramente molto doloroso. Ma questo non era un problema del pubblico ovviamente. È il mio lavoro: dare la vibrazione giusta, no? Questa è l’ idea e poi tu ci metti dentro tutta la tua sofferenza”, dice. Adesso è tutto molto più sicuro anche per gli spettatori. L’unica sensazione di “pericolo” forse, oggi la si ritrova solo tra gi artisti di musica trap come XXXTentacion. “Amo quella roba. Suonavo sempre XXXTentacion nel mio show […] suonavo Lil Purp, Lil Peep, tutti quella della SoundCloud Trap: mi piacciono un sacco! Mi piacciono perché sembra che non gliene freghi un cazz*, ed è davvero rinfrescante per le tue orecchie una cosa simile”, ha commentato. Nonostante il senso di verità che trasmettono però, i trapper fanno spesso uso di droghe tra cui la ketamina. Sostanza che, lo stesso Iggy Pop ha ammesso di aver provato: “Ne ho sniffata tantissima e a un certo punto non sapevo più chi cazz* fossi […] Mi sono quasi fottut* il cervello. Io non ero un esperto di quel tipo di droghe”. Eppure non fu la sola esperienza: “Una volta ho preso l’MDMA, l’ecstasy quando nessuno sapeva bene cosa fosse, credo fosse nel 1975: ho fatto l’ amore con questa donna per tre o quattro giorni ed ero euforico senza alcun motivo. Quando è finito l’ effetto mi sono detto: “Questa roba è pericolosa: non voglio farlo di nuovo…”, ha aggiunto.