Italiani ma anche orgogliosamente europei. È questo lo stato d’animo dei giovani studenti italiani di terza media, di 13 e 14 anni, che secondo un’indagine comparativa internazionale sull’educazione civica e alla cittadinanza Iea-Iccs 2022, i cui primi dati erano stati diffusi a fine novembre, si sentono particolarmente orgogliosi di appartenere all’Unione Europea. Il rapporto ha analizzato le modalità con cui i giovani vivono il ruolo ruolo da cittadini in relazione alla cittadinanza globale, allo sviluppo sostenibile, alla migrazione, ai cambiamenti dei sistemi politici tradizionali e all’uso delle tecnologie digitali per l’impegno civico. L’università Lumsa, che ha curato la parte italiana della ricerca, ha presentato i risultati dell’indagine coordinata dalla professoressa Damiani, associata di Pedagogia sperimentale, con Agresti, ordinario.
Dallo studio è emerso che il 70% degli studenti italiani di terza media ha molta fiducia nel Parlamento Europeo. Il dato è però in diminuzione perché nel 2016 la percentuale era del 75% e del 79% nel 2009. Il dato medio europeo è comunque più basso e si ferma al 62%: dunque in Italia la fiducia è maggiore che in altri Paesi. Buona anche la percentuale dei ragazzi che hanno fiducia nella Commissione Europea: è del 68% ma era del 75% nel 2016 e nel 2009. In questo senso il dato medio europeo è del 61%. L’84% degli studenti voterebbe, se potesse, alle elezioni nazionali contro il 90% del 2016 e l’88% del 2009. Il dato medio europeo si ferma però al 77%.
Giovani, cosa non piace dell’Unione Europea?
La percentuale degli studenti italiani che voterebbe alle elezioni europee è del 71% contro l’82% del 2016 e il 78% del 2009. Il dato medio europeo anche in questo senso è del 61%. I giovani italiani vedono l’Europa come “un luogo sicuro in cui vivere”. Molti studenti dei vari Paesi hanno espresso pareri negativi nei confronti di caratteristiche specifiche relative al funzionamento dell’Ue e nel dettaglio per quanto riguarda la distribuzione del potere tra gli Stati membri, percepita come iniqua. Predominano, secondo i più giovani, gli Stati membri più ricchi (72%). A non piacere sono anche gli alti costi delle istituzioni dell’Ue (68%) e la lunghezza dei processi legislativi (68%).
I ragazzi hanno idee chiare anche sulle cose che vorrebbero cambiare. Nel dettaglio il 68% degli studenti italiani vede come discriminate le donne, contro il dato medio europeo del 61%. Le discriminazioni verso i giovani, invece, vedono d’accordo il 44% degli intervistati contro il dato medio europeo del 49%. La percezione di discriminazioni ai danni dei poveri, invece, è dell’81%. La media europea è più bassa, pari al 73%. Le minoranze religiose sono discriminate secondo il 61% dei giovani italiani a fronte del dato medio europeo del 60%. Per quanto riguarda gli anziani, il 30% crede che siano discriminati mentre per quanto riguarda gli immigrati, la sensazione che vengano discriminati è comune al 90% degli studenti.