Confrontarsi con se stessi quando si raggiunge una certa età, quella della maturità o quella ormai prossima alla terza (età) è qualcosa che tutti, bene o male, fanno. Qualcuno fa finta di niente, ma è inevitabile perché è la vita stessa, le cose che accadono, i problemi che si accumulano, le perdite, i dolori, i pensieri, che ci porta a fare un confronto, un riassunto, un esame di coscienza. E’ anche un tema classico per tante canzoni, quelle del modello più classico della canzone nazional popolare. E Marco Masini ha tutte queste qualità: ha mai una certa età, matura, una lunga carriera (a questo festival festeggia proprio 30 anni di carriera) è un autore classico, di pregio, anche se a volte si è lasciato andare a insulti e linguaggi alquanto volgari. A questo festival di Sanremo fa un confronto, anzi “Il confronto” come intitola il testo della canzone che presenta. Un confronto che, come quasi sempre in questo tipo di brani, vede la bilancia pendere verso le cose sbagliate fatte nella vita: E sei stato un bugiardo non hai avuto coraggio, quasi sempre imperfetto ma qualche volta saggio. E sei stato per qualcuno un marito mancato. E sei diventato padre ma non è capitato.
Il confronto, Marco Masini: testo e analisi. Un esame di coscienza
Il problema, dice Marco Masini, che uno “dà il peggio” quando “fa del suo meglio” perché “la vita non è giusta”. Riflessione profonda e interessante, anche se ci sarebbe da discutere: è la vita che è ingiusta siamo noi a renderla tale? Siamo vittime o colpevoli? Sì, il problema maggiore, specie degli uomini, è restare “eterni bambini dentro a un uomo”, non crescere mai, rimanere mammoni. Ma la colpa non è solo nostra, i genitori ci mettono del loro. Nel testo della canzone di Marco Masini continua l’esame di coscienza, e ci dà dentro, non si risparmia, ammette di essersi comportato davvero male con lei: E sei stato uno stronzo quando lei ci credeva. L’hai lasciata morire lì con te alla deriva, ma sei stato un signore quando non hai risposto. E ti bastavano due parole, due parole, per rimetterla a posto.
Ma si può cambiare, si può dire basta, guardarsi allo specchio e ricominciare in modo diverso. E alla fine, se lo farai, sarai in grado “di accettare te stesso” così come sei. La cosa più difficile: Sai che adesso mi è chiaro, mi son dato il permesso di parlarti davvero e accettare me stesso. Bravo Masini, una bella riflessione.