IL GIOVANE BERLUSCONI/ La docuserie sul “Re Mida” della tv dal pizzone alla discesa in campo

- Gianni Foresti

Nella docuserie di tre puntate disponibile su Netflix si racconta la nascita dell'impero di Silvio Berlusconi fino alla vittoria alle elezioni politiche del 1994

GiovaneBerlusconi WEB1280 640x300 Il giovane Berlusconi, la docuserie disponibile su Netflix

Il giovane Berlusconi (Netflix) è una docuserie di tre puntate di quasi un’ora ciascuna in cui si racconta la nascita dell’impero di Silvio Berlusconi fino alla vittoria alle elezioni politiche del 1994. Un uomo appassionato, grande imprenditore che quasi tutto quello che ha toccato è diventato oro, un vincente.

Il giovane Berluconi, Puntata 1 – Il pizzone

Si parte con la costruzione del quartiere di Milano 2 a Segrate che il lungimirante Silvio Berlusconi aveva connesso via cavo creando una tv di servizio per gli abitanti, Telemilano 58. Con la nascita delle tv private il suo spirito imprenditoriale prende il volo e da immobiliarista diventa editore. Porta via Mike Bongiorno dalla Rai, nasce Canale 5. Entra in competizione con Italia 1 di Rusconi e Rete4 di Mondadori, le asfaltai negli ascolti e rileva le emittenti. Per legge le tv private trasmettevano in diretta solo in ambito regionale, perciò il Cavaliere, in ciascuna di esse, acquista una tv e crea un network. Le intere giornate di trasmissione venivano registrate con svariati giorni di anticipo, duplicate su videocassette e spedite in ogni sede regionale della tv. Questo era il pizzone.

Il giovane Berlusconi, Puntata 2 – La rivolta dei Puffi

Nel 1984 alcuni pretori oscurano le trasmissioni di Canale 5 in quattro regioni e scoppia la protesta dei Puffi, le famiglie vogliono vedere in tv i famosi cartoni animati di cui i bambini sono entusiasti. L’amicizia con Craxi è fondamentale, l’allora segretario del Psi e capo del Governo, con un decreto ad hoc aiuta la Fininvest e le tv tornano a tramettere. Publitalia ’80, concessionaria di pubblicità di Canale 5, inizia vendere la pubblicità su un canale di stato in Russia e si espande all’estero. Con una serata di gala da mille e una notte in Francia lancia la tv commerciale La Cinq. L’inaugurazione del canale transalpino avviene il 20 febbraio 1986 e nello stesso giorno Berlusconi acquista la squadra del Milan. La Fininvest acquista i supermercati Standa che non nel corso degli anni non decollano e gli indebitamenti con le banche iniziano a crescere. Cade il muro di Berlino, cambiano gli assetti politici mondiali e al contempo aumentano in casa Fininvest le preoccupazioni rispetto al buco finanziario. Nel 1992 scoppia Tangentopoli.

Il giovane berlusconi, Puntata 3 – L’Italia è il Paese che amo

Il Partito comunista italiano resta immune dall’inchiesta di Di Pietro & co. mentre gli altri partiti vengono falciati via. Nella primavera del 1993 arrivano i primi avvisi di garanzia per falso in bilancio a Confalonieri e Dell’Utri. A giugno dello stesso anno Berlusconi chiede a Dell’Utri di organizzare la nascita di un nuovo partito politico. Confalonieri e Gianni letta tentano in tutti i modi di dissuaderlo, ma non c’è verso e così nasce Forza Italia che viene poi annunciata con il famoso video della discesa in campo di Berlusconi il 26 gennaio del 1994. Nel frattempo con la macchina operativa di Publitalia ’80 erano stati scelti i candidati per le liste con dei veri propri casting stile tv.

Accuseranno Berlusconi di essere entrato in politica per salvare le sue aziende, di utilizzare le tre tv di proprietà come veicolo di propaganda elettorale, di mercificazione della politica come fosse uno spot pubblicitario. Ma la tribuna elettorale con Achille Occhetto sancirà l’ascesa del Cavaliere, i titoli dei giornali del giorno dopo parleranno del vestito marrone del segretario comunista. Si conclude il tutto con la firma di Berlusconi come capo del Governo.

Il giovane Berlusconi è una buona docuserie raccontata attraverso le voci di molti personaggi che hanno vissuto a stretto contato con Silvio Berlusconi, realizzata senza raccordi in voice over. Il filo narrativo degli eventi sono perciò le testimonianze dei vari testimoni e osservatori condite con immagini d’epoca. Un gran lavoro iniziato nel 2022 e conclusosi poco prima che Silvio Berlusconi morisse. Non è un racconto sdraiato verso il Cavaliere, è molto equilibrato. Ci sono le testimonianze di chi ha vissuto e lavorato a stretto contatto con lui, Fedele Confalonieri, Marcello Dell’Utri, Dario Rivolta (capo staff della segreteria di Berlusconi 1983-93), Adriano Galliani, Iva Zanicchi, Fatma Ruffini (grandissima capostruttura dell’intrattenimento delle reti del Biscione), Carlo Momigliano (mago del marketing di Publitalia’80), Carlo Freccero (negli anni politici a venire non certo tenero con Berlusconi), Vittorio Dotti (avvocato del gruppo Fininvest, ex deputato che abbandonò la compagine berlusconiana dopo le rivelazioni della sua compagna di allora, Stefania Ariosto, il teste Omega sul lodo Mondadori), Gigi Moncalvo (camaleontico giornalista).

Tra i politici presenti nella docuserie Il giovane Berlusconi abbiamo brevi apparizioni di Stefania Craxi, e Jack Lang (ministro della Cultura del Governo francese contrario all’apertura di La Cinq) e Achille Occhetto, che mestamente riepiloga la sconfitta elettorale.

Da contrappunto in tutte e tre le puntate, Giovanni Minoli, uomo di tv e di cultura (è stato il primo a intervistare Berlusconi a Mixer dopo l’annuncio della discesa in campo) e Pino Corrias, giornalista e autore, non certo berlusconiani, ma pacati e realisti entrambi.

Mi spiace che nella docuserie Il giovane Berlusconi non sia presente Gianni Letta, il consigliere numero 1 di Berlusconi.

Concludo con una battuta. Se non fosse stato utilizzato per il film di Garrone su Leopardi, avrebbero potuto intitolare la docuserie Il giovane favoloso.

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