Le decisioni del Gip Fiorentini sull'inchiesta urbanistica Milano: i 6 arresti, le accuse che restano, stralciata un'accusa per Sala. Su Equalize invece...
CAOS URBANISTICA, COSA HA DECISO IL GIP DI MILANO E CHI SI TROVA ORA SOTTO ARRESTO
Il sistema di corruzione sull’urbanistica a Milano era «consolidato» e con rischi di reiterazione del reato, da qui la richiesta dei 6 arresti (5 ai domiciliari, 1 in carcere) disposti oggi pomeriggio dal gip milanese Mattia Fiorentini: era attesa da settimana la decisione del Giudice per le indagini preliminari, dopo i primi avvisi di garanzia e dopo il terremoto politico sollevato dall’inchiesta sulla presunta corruzione nell’ambito dell’edilizia e urbanistica a Palazzo Marino.
L’ormai ex assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, dopo le dimissioni dalla Giunta Sala, viene mandato agli arresti domiciliari assieme al CEO di Coima, Manfredi Catella: con loro stessa disposizione dei domiciliari per il presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, assieme al membro attivo della sigla che collabora con il Comune (Alessandro Scandurra). Da ultimi, l’ex manager di J+S Federico Pella finisce ai domiciliari, mentre il Gip dispone il carcere per Andrea Bezziccheri, imprenditore patron di Bluestone.

Ancora al centro delle contestazioni fatte dall’accusa resta il presunto sistema di «speculazione edilizia selvaggia» che avrebbe dominato senza controlli e vincoli gli ultimi anni di crescita imponente dello skyline milanese, con la rivalutazione di molti quartieri. Per il gip però resta un consolidato sistema di «spartizione del territorio edificabile», con le commissioni tra interessi privati e pubblici che vede negli indagati ora agli arresti i principali sospettati di aver alimentato tale sistema.
Confermando le accuse della Procura, sempre per il gip – si legge ancora nell’ordinanza diffusa oggi da ANSA e SkyTg24 – vi sarebbe stata la corruzione dei membri della Commissione Paesaggio (il presidente Marinoni, il vice Oggioni, già arrestato ad inizio 2025, e i vari componenti come Scandurra), a loro volta intenti ad influenzare l’assessore Tancredi.
LE ACCUSE CHE RESTANO (E QUELLE NO): “SISTEMA CORRUTTIVO CONSOLIDATO SULL’URBANISTICA A MILANO”
Sempre il gip di Milano nella sua ordinanza ha deciso di non riconoscere le accuse di induzione indebita sollevate al sindaco Giuseppe Sala e all’architetto, ex assessore, Stefano Boeri, in merito alla vicenda del Pirellino: per il resto però il giudice Fiorentini ha sostanzialmente disposto l’intero impianto accusatorio della Procura di Milano, specie per il «consolidato sistema di corruzione nell’ambito dell’urbanistica» sotto la Madonnina.
Dopo gli interrogatori avvenuti lo scorso 23 luglio, i sei indagati del filone principale non hanno soddisfatto appieno le attese dei procuratori e per questo sono stati di fatto tutti mandati in custodia cautelare, tra domiciliari e penitenziario: restano “solo” le accuse di corruzione e falso, su cui però si permea l’intero sistema di sospetti sull’agire dell’ultima giunta Sala in ambito edilizio.
Al sindaco di Milano resta l’imputazione di false dichiarazioni, ma per lui e per Boeri comunque non era stato richiesto alcun arresto. Altra accusa stralciata è quella di corruzione per l’architetto Marinoni: «l’impianto accusatorio sussiste di gravi indizi di colpevolezza», scrive in una nota il Tribunale di Milano commentando le decisioni del gip Fiorentini.
SCANDALO EQUALIZE, NIENTE DOMICILIARI PER PAZZALI: SI VA VERSO LA CHIUSURA DELLE INDAGINI
Per il Centrodestra a Milano parla il capogruppo di Forza Italia e sfidante candidato alle ultime Comunali, Luca Bernardo: dopo l’ondata di arresti e dopo le ultime dichiarazioni di Sala e Boeri che difendono la loro posizione, per l’opposizione a Palazzo Marino è giunta l’ora di dire basta al vittimismo di sindaco e archiatra, «le vere vittime sono le famiglie, da loro ci si aspettava lucidità e discorsi di alta politica».

Nella stessa giornata in cui l’inchiesta sull’urbanistica a Milano compie un ulteriore passo verso la prossima indicata fase pre-processo, si va verso la chiusura di un’altra maxi inchiesta esplosa negli scorsi mesi, il dossier Equalize sui presunti dossieraggi di vip e politici: la decisione del Tribunale del Riesame è per la libertà piena ad Enrico Pazzali, ex Presidente di Fiera Milano nonché principale socio della società di investigazione (per l’appunto, la Equalize) al centro dell’inchiesta.
4 mesi dopo l’ultima udienza le indagini sembrano ormai giunte a conclusione e puntano al presunto dossieraggio e spionaggio di ben 650 persone: disposti i domiciliari solo per l’immobiliarista romano Lorenzo Sbraccia (già recluso per un altro filone dell’indagine Equalize, ndr), mentre per gli altri indagati restano i quadri indiziari senza però il rischio di reiterazione: i reati imputati restano gli stessi, ovvero accesso abusivo ai sistemi informatici, corruzione, associazione per delinquere e rivelazioni di segreti d’ufficio.
