Incidente ferroviario tra Andria e Corato a Le Iene: cos'è successo, ricostruzione e iter giudiziario. In appello confermate 2 condanne e 14 assoluzioni
A LE IENE IL DISASTRO FERROVIARIO TRA ANDRIA E CORATO
Sull’incidente ferroviario tra Andria e Corato del 2016, il più grave mai avvenuto in Puglia, riaccende i riflettori Le Iene, con un servizio di Daniele Bonistalli che si sofferma sulle cause, ricostruendo la catena di errori umani e carenze nella sicurezza, oltre a mancati investimenti.
Il caso è ancora aperto dal punto di vista giudiziario, infatti nei giorni scorsi c’è stata la sentenza d’appello che ha confermato le condanne per due dipendenti di Ferrotramviaria, nello specifico il capotreno e il capostazione che quel 12 luglio era in servizio, ma riducendo le pene di tre mesi, invece è stata confermata l’assoluzione per gli altri 14 imputati, tra cui la società di trasporto.

Il programma di Italia 1 ha intervistato i due condannati e i dirigenti del Cda di Ferrotramviaria per approfondire retroscena, responsabilità e gestione della sicurezza, cercando anche di rispondere alla domanda che le famiglie delle 23 vittime e dei 51 feriti si pongono, cioè se quella strage potesse essere evitata.
LA RICOSTRUZIONE DELL’INCIDENTE FERROVIARIO TRA ANDRIA E CORATO
L’incidente ferroviario tra Andrea e Corato avvenne nelle campagne tra le due città, nella parte a binario unico in cui la circolazione prevedeva il blocco telefonico, per cui ogni capostazione deve chiedere e ottenere il via libera per autorizzare la partenza di un treno in attesa in stazione contattando il collega della stazione in cui il treno dovrà fermarsi, ma alle 11 due treni arrivarono allo scontro frontale, in una curva, quindi i macchinisti non ebbero modo di vedersi e attivare il freno di emergenza per provare a evitare la collisione.
Le prime carrozze si disintegrarono del tutto, le altre riportarono gravi danni, tranne le ultime. Tra le vittime anche una persona che non era a bordo: si tratta di un agricoltore che stava potando un ulivo nel terreno di sua proprietà vicino al luogo dell’incidente. Venne colpito dai rottami e per lui non ci fu nulla da fare. Le indagini hanno riscontrato errori nella gestione del traffico da parte dei due capostazione e degli incroci da parte del personale di bordo, oltre ad alcune cause indirette.
INCIDENTE FERROVIARIO TRA ANDRIA E CORATO: LE SENTENZE
La sentenza di primo grado nel processo per l’incidente ferroviario tra Andria e Corato arrivò nel giugno di due anni fa, con la condanna dei due capostazione e l’assoluzione degli altri 14 imputati. In appello per Vito Piccarreta, capostazione di Andria, la pena è scesa a 6 anni e 3 mesi, per il collega Nicola Lorizzo a 6 anni e 9 mesi. Entrambi furono condannati in primo grado anche per lesioni personali colpose, ma quel reato è prescritto.
Comunque, la decisione della Corte d’Appello ha confermato l’impostazione dei giudici di Trani che avevano riconosciuto l’errore umano. Dopo l’incidente, la circolazione ferroviaria fu bloccata, riprendendo solo sette anni dopo. Attualmente ci sono due binari, entrambi dotati di sistemi di sicurezza moderni e automatizzati.
