L’inflazione nel mese di ottobre all’interno dell’Unione Europea è tornata, positivamente, a calare, raggiungendo un 2,9% decisamente più positivo delle iniziali previsioni degli economisti. Questi dati sono stati elaborati dall’Eurostat che ha tirato le somme sull’andamento economico dell’Eurozona all’interno del suo più recente rapporto, pubblicato in questi giorni e citato dal quotidiano Financial Times.
Facendo un passo indietro, occorre ricordare come l’inflazione nell’Unione Europea aveva raggiunto nel corso di settembre un valore medio del 4,3% che già di per sé rappresentava una positiva diminuzione rispetto alla situazione dei mesi precedenti e, soprattutto, rispetto allo scorso ottobre che raggiunse il 10,6%. Secondo gli economisti il trend in discesa si sarebbe confermato quasi certamente anche ad ottobre, come effettivamente è successo, ma le stime davano un valore medio dell’inflazione pari al 3,1%. La ragione di questa importante diminuzione, sempre secondo i dati dell’Eurostat, va ricercata nel fortissimo calo dei prezzi dell’energia, che attualmente si attestano a -11,1% rispetto ai valori dello scorso anno (quando aumentò del 41,5%).
Eurostat: “Bene per l’inflazione, ma l’economia UE rimane stagnante”
Insomma, secondo l’Eurostat l’inflazione in tutta l’Unione Europea sta diminuendo e probabilmente potrebbe farlo ancora nel corso dei prossimi mesi. Tuttavia, il rapporto evidenzia anche alcune situazioni di pericolo, specialmente dal punto di vista dell’economia europea che sta vivendo una complicata fase di stagnazione. Imprese e cittadini, infatti, hanno dovuto far fronte ad un aumento generale dei prezzi che non è stato accompagnato da uno complementare dei salari, con l’effetto di ridurre il potere d’acquisto e, dunque, la capacità produttiva con effetti che si estenderanno anche nei prossimi mesi.
Similmente, alcuni economisti ritengono che seppur l’inflazione stia abbondantemente diminuendo, nei prossimi mesi potrebbe tornare a crescere a causa, soprattutto, degli effetti della guerra a Gaza che potrebbe aumentare nuovamente il costo dell’energia. Sempre a livello economico, invece, l’Eurostat sottolinea che solamente Spagna e Francia sono cresciute, anche se appena dello 0,3 e 0,1%. L’Italia, invece, è rimasta stagnante, ma nel nostro caso si è registrata anche una diminuzione maggiore dell’inflazione che dal 5,6% di settembre è scesa a 1,9%. Pessima, invece, la posizione della Germania, che nel corso degli ultimi mesi ha visto il suo PIL ridursi dello 0,1%, confermandola tra le economie attualmente più deboli del mondo.