Un nuovo caso umano, il secondo, di influenza aviaria ad alta patogenicità è stato registrato in Inghilterra. Lo ha rilevato l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, che però rassicura riguardo il rischio di diffusione della malattia tra la popolazione, precisando che è basso, anche se è stato confermato tale caso.
La persona in questione è un allevatore che ha contratto l’infezione in un’azienda agricola delle West Midlands dopo essere entrato in contatto con un gran numero di uccelli infetti. L’allevatore ha manifestato i sintomi ma ora si sta riprendendo, sta ricevendo cure in un’unità per malattie infettive ad alta gravità (HCID), una procedura standard per questi casi.
NUOVO CASO UMANO DI INFLUENZA AVIARIA
“Anche nei rari casi in cui le persone vengono infettate, il contagio da uomo a uomo è molto improbabile. Tuttavia, questo non significa che possiamo essere compiacenti“, il parere del professor Jonathan Ball, della Liverpool School of Tropical Medicine (LSTM). “C’è sempre il rischio che il virus possa evolversi e diventare più adatto a diffondersi tra gli esseri umani, quindi è importante essere vigili, assicurare una buona sorveglianza dei volatili selvatici e del pollame e, quando si verificano casi umani, isolare il paziente per eliminare il rischio di trasmissione successiva“, ha aggiunto.
SCATTANO LE ZONE DI PREVENZIONE IN UK
Il secondo caso umano di influenza aviaria nel Regno Unito arriva a tre giorni dalla dichiarazione delle zone di prevenzione in Inghilterra e Scozia. Tutti i volatili di un allevamento vicino a Pocklington, nell’East Yorkshire, e di un altro vicino ad Alford, nel Lincolnshire, saranno abbattuti di conseguenza.
Intorno ai siti sono state dichiarate una zona di protezione di quasi tre chilometri e una zona di sorveglianza di 10 chilometri. Inoltre, una zona di prevenzione dell’influenza aviaria (AIPZ), introdotta nel Norfolk, nel Suffolk, nel Lincolnshire e in alcune parti dello Yorkshire, è stata inoltre estesa per mitigare il rischio di ulteriori focolai.
Tuttavia, gli esperti hanno dichiarato che il rischio per la salute umana rimane molto basso e che il pollame e i prodotti a base di pollame adeguatamente cotti, comprese le uova, sono sicuri da consumare.