Nella giornata di ieri è uscita allo scoperto Gina Raimondo, Segretaria al Commercio Usa, parlando degli “scambi commerciali” fra gli Stati Uniti e la Cina e sottolineando come le imprese a stelle e strisce siano facendo sempre più difficoltà ad investire nel gigante asiatico. Così come si legge sul cito della Cnbc, in occasione della visita della stessa Raimondo in Cina, questi ha sottolineato come le aziende statunitensi stanno affrontando delle nuove sfide nell’investire in Cina, a cominciare dalle sanzioni e da una nuova legge anti-spionaggio, oltre che dei problemi esistenti da tempo circa i furti di proprietà intellettuale e la competizione nei confronti di aziende cinesi sovvenzionate.
“Sempre più spesso sento dire dalle imprese americane che la Cina non è investibile perché è diventata troppo rischiosa. Quindi le aziende cercano altre opportunità, cercano altri paesi, cercano altri posti dove andare”., ha detto a riguardo la segretaria al commercio dell’amministrazione Joe Biden, sollevando alcune questioni specifiche in merito a marchi come Intel, Micron Technology e Boeing. La Cina, dal suo canto, ha chiesto agli storici rivali americani di ridurre i dazi e di togliere i controlli sulle esportazioni, oltre che di abbandonare i piani che limitano alcune fonti di investimento all’estero, ma Raimondo ha fatto sapere che tutte queste richieste sono state respinte.
RAIMONDO E GLI INVESTIMENTI DELLE AZIENDE USA IN CINA: “ORA AVREMO UNA COMUNICAZIONE FORMALE…”
In ogni caso le parti si sono lasciate concordando un maggiore dialogo sulle questioni commerciali e controlli all’esportazione Usa, ma ciò avrebbe provocato ulteriore irritazione di Pechino. “Il fatto stesso che ora avremmo una comunicazione informale, la possibilità di prendere il telefono e parlare, è un passo avanti”, ha spiegato invece Raimondo.
“Non significa che quando parliamo, andrò scenderemo a compromessi, ma abbiamo una possibilità di ridurre le divergenze e condividere informazioni”. Il ministro del commercio americano ha detto al portavoce cinese Lì durante l’incontro: “Ci sono altre aree di preoccupazione globale, come il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale, la crisi del fentanil, per le quali vogliamo lavorare con voi come due potenze globali per fare ciò che è giusto per tutta l’umanità”.