LA TESTIMONIANZA DELL’ARABO CRISTIANO MAROUN: “AMO ISRAELE, VA DIFESA”
Si chiama Fred Maroun, da anni scrive per diversi quotidiani israeliani ed è proprio dalle colonne di uno di questi – il Times of Israel (pubblicato poi oggi anche sul “Foglio Internazionale”) – che lancia, da arabo cristiano, un appello all’Occidente: «Io amo Israele, l’unico Paese mediorientale con valori liberali». Lo scrive Maroun spiegando perché, al netto delle controversie e degli scontri violenti con Palestina e mondo arabo, si dovrebbe ancora oggi difendere l’esistenza dello Stato Ebraico.
Maroun è in realtà originario del Libano e come tale dovrebbe in realtà “odiare” quell’Israele ancora ufficialmente in guerra con il suo Paese natale: «Provo risentimento verso Israele per la sua invasione del Libano (avvenuta quando vivevo ancora lì)? Forse un po’, ma non proprio. Si può mettere in dubbio quanto fosse inevitabile quell’invasione (molti israeliani certamente l’hanno fatto), ma l’invasione non sarebbe mai avvenuta se Israele non fosse stato continuamente attaccato da terroristi palestinesi che agivano dal territorio libanese». Pure lo scontro storicamente durissimo tra Tel Aviv e Hezbollah in realtà sarebbe in parte una responsabilità libanese: «nostra incapacità di disarmare Hezbollah e per avergli permesso di agire come uno stato all’interno di uno stato».
“ISRAELE È L’UNICO PAESE LIBERALE IN MEDIO ORIENTE”: COSA HA DETTO IL LIBANESE MAROUN
Scrive ancora Maroun sul Times of Israel che lui – da arabo cristiano (oggi ateo) – vede Israele come un «bastione della libertà e dei diritti umani circondato da un mare di tirannia». Al netto degli sconti a volte anche molto violenti, Israele è l’unico Stato in Medio Oriente dove le minoranze religiose possono comunque avere libertà complete anche nel professare pubblicamente la propria fede: Fadi Talhamy, un cristiano israeliano, commentando la recente processione ad Haifa per la celebrazione del mese mariano afferma «Si prova un sentimento di appartenenza, a conferma che non siamo stranieri, che siamo di qui: cittadini dello stato d’Israele, che amiamo e che ci dà non solo piena libertà di culto, ma risorse per esercitarla».
Democrazia, progresso, libertà religiose, casa mondiale per il popolo ebraico: lo Stato d’Israele, secondo Maroun, fa bene a combattere le guerre «con uno standard etico più elevato di quello che qualsiasi altra nazione potrebbe reggere in circostanze simili. Israele non combatte mai le guerre volentieri, ma solo perché sente di non avere altra scelta». Nella sua dichiarazione di “amore” politico e sociale per lo Stato israeliano, lo scrittore conclude la sua trattazione lanciando un appello a tutto l’Occidente, anche quello più restio a concedere sostegno al piccolo Paese nel mezzo del Medio Oriente: «Amo Israele perché è un paese mediorientale con valori liberali di tipo occidentale. Certo, Israele è tutt’altro che perfetto. Ma quale paese è perfetto?».