Israele chiede che il procuratore della CPI, Karim Khan, sia ricusato, parlando di accuse verso Netanyahu e Gallant infondate”
Secondo quanto emerso nella giornata di ieri, lo Stato di Israele ha presentato ufficialmente una richiesta di ricusazione del procuratore della Corte penale internazionale (CPI), Karim Khan, chiedendo altresì di annullare i mandati di arresto nei confronti di Netanyahu e non solo. La notizia è stata resa pubblica attraverso X.com, l’ex Twitter, da parte di Oren Marmorstein, portavoce del ministero degli Esteri israeliano, facendo appunto sapere di aver fatto richiesta esplicita di ricusare Karim Khan, oltre all’annullamento dei mandati di arresto verso il primo ministro e Yoav Gallant, ex ministro della Difesa.
La richiesta, precisa ancora Marmorstein, è stata presentata dopo aver ricevuto “informazioni e segnalazioni serie” circa il fatto che il procuratore di cui sopra “stesse agendo per motivi personali impropri” e stesse nel contempo portando avanti delle “accuse” ritenute false e infondate nei confronti dello Stato di Israele. Ricordiamo che Karim Khan ha ordinato l’arresto di Netanyahu e Gallant in quanto accusati di crimini contro l’umanità e crimini di guerra, commessi nel corso degli ultimi mesi durante il conflitto in Medioriente lungo la Striscia di Gaza. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri, però, queste due richieste avevano semplicemente lo scopo di “distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica” verso lo stesso Khan, aggiungendo che “il procuratore è accusato di molestie sessuali da parte di una dipendente”.
ISRAELE CHIEDE RICUSAZIONE PROCURATORE CPI: “CONTAMINAZIONE PROCESSO”
Proprio per via di questa vicenda, Khan si trova al momento in uno stato di congedo e potrà ritornare al suo incarico solo quando la questione sarà chiarita. Per Israele la contaminazione del processo a causa del pm è “profonda e irreparabile”, precisando inoltre che tale situazione comunque non pregiudica gli altri ricorsi presentati da Israele circa le ordinanze della CPI, ritenute “invalide”.
Le accuse nei confronti di Khan, sottolinea la stampa internazionale, sono emerse negli ultimi mesi e ad agosto una seconda donna avrebbe puntato il dito sempre contro lo stesso procuratore: vedremo cosa emergerà.