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Home » Energia e ambiente » Italia stato di pre-allarme per gas: cosa vuol dire/ Algeria pronta a fornirne di più

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Italia stato di pre-allarme per gas: cosa vuol dire/ Algeria pronta a fornirne di più

Silvana Palazzo
Pubblicato 27 Febbraio 2022
gas americano russo

(LaPresse)

Italia, scatta lo stato di pre-allarme per le forniture di gas: cosa vuol dire e gli scenari. Intanto Gazprom rassicura, mentre l'Algeria si dice pronta a fornirne di più all'Europa

A causa della guerra tra Russia e Ucraina, l’Italia è in stato di pre-allarme per quanto riguarda le forniture di gas. Lo ha annunciato il ministero della Transizione ecologica, che è l’autorità competente per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale. La decisione è stata presa, secondo il comunicato pubblicato da Snam, in considerazione della situazione attuale, a fronte cioè del “livello di pericolosità della minaccia alle forniture” che “è sensibilmente maggiore rispetto a quanto previsto nelle analisi di rischio svolte in passato”. Ma cosa significa stato di pre-allarme per il gas e quali sono le conseguenze?


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Si tratta di misure preventive eccezionali che incentivano un riempimento dello stoccaggio anticipato rispetto alle procedure previste in condizioni normali. Il Mite ha ritenuto, quindi, sensibilizzare gli utenti del sistema gas nazionale di questa “situazione di incertezza” che è legata appunto alla guerra tra Russa e Ucraina, anche se comunque “la situazione delle forniture sia al momento adeguata a coprire la domanda interna”.


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COSA PREVEDE STATO DI PRE-ALLARME PER GAS

Lo stato di pre-allarme è il primo di tre diversi step: prevede solo un’attività di monitoraggio e vigilanza sugli eventi. Quindi, non ci sono conseguenze per gli utenti finali. Ma comunque è una decisione che la dice lunga sui timori del governo in merito alle forniture di gas; quindi, l’idea è di prevenire il più possibile eventuali emergenze. Le misure di emergenza prevedono maggiore flessibilità dei consumi di gas, sospensioni nel settore industriale e nuove regole sui consumi di gas per quanto riguarda il settore termoelettrico. Quindi, il primo obiettivo è incrementare le forniture alternative rispetto a Mosca. Per questo ci si concentrerà sul gas naturale liquefatto importato, ad esempio, dagli Stati Uniti. Ma si vuole aumentare il flusso dai gasdotti come Tap (Azerbaijan), TransMed (Algeria e Tunisia), GreenStream (Libia), oltre a riaprire le centrali a carbone sparse sul territorio nazioanale per colmare le eventuali mancanze. Il colosso Gazprom ha rassicurato, spiegando che la guerra Russia-Ucraina non fermerà le forniture di gas all’Europa, infatti il flusso sta proseguendo normalmente.


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LE POSIZIONI DI GAZPROM E SONATRACH

“Gazprom fornisce gas russo per il transito in Europa attraverso il territorio ucraino come di consueto, in conformità con le richieste dei consumatori europei – 107,5 milioni di metri cubi al 27 febbraio”, ha dichiarato Sergey Kupriyanov, portavoce di Gazprom, secondo quanto riportato da Tass. Ma rassicurazioni arrivano anche dall’Algeria. Il colosso Sonatrach si è detto pronto a fornire più gas in calo di esportazioni russe, soprattutto tramite il gasdotto TransMed. Toufik Hakkar, amministratore delegato della società, in un’intervista al quotidiano Liberté ha ricordato che l’Algeria “contribuisce per l’11% alle importazioni totali di gas del continente”, confermato che “è e rimarrà un fornitore affidabile di gas per il mercato europeo”, ma è anche “costantemente disposto a sostenere i suoi partner a lungo termine in caso di situazioni difficili”. Dunque, dall’Algeria potrebbe arrivare un aiuto importante per tamponare una eventuale crisi energetica in caso di prolungamento della guerra tra Russia e Ucraina.


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