Jeffrey Sachs sulla guerra Ucraina in vista dell'incontro Usa Russia dice: "Trump non cerca soluzione definitiva, vuole solo un riconoscimento"
L’economista statunitense Jeffrey Sachs, intervistato dal Fatto Quotidiano in merito alla guerra Ucraina, in vista dell’incontro tra Trump e Putin, ha espresso la propria opinione sulle possibilità che il conflitto possa effettivamente terminare a breve, grazie ad un accordo che però dovrebbe avere come condizione fondamentale la rinuncia all’ingresso nella Nato da parte di Kiev. Secondo il professore infatti, la Russia non si fermerà fino a quando questa possibilità resterà aperta, ma proseguirà sapendo di trovarsi in posizione di vantaggio.
Zelensky però non sembra aperto a compromessi e continua ad insistere sul controllo dei territori e soprattutto sull’espansione dell’Alleanza Atlantica, che insieme alla mancata dichiarazione di neutralità costituiscono i principali ostacoli per una accettazione da parte di Putin.
D’altra parte, Sachs sostiene che questa guerra è un “progetto a lungo termine del complesso militare statunitense ed europeo“, sottolineando anche che i leader Ue sono ormai diventati “agenti delle proprie industrie di armi“, portando avanti una politica guerrafondaia che però non incontra il sostegno dell’opinione pubblica.

Jeffrey Sachs: L’Europa vuole proseguire con la guerra Ucraina per testare nuove armi”
Jeffrey Sachs ha parlato nell’intervista anche della possibilità che si possa raggiungere un accordo tra Trump e Putin nel prossimo incontro durante il quale si potrebbero definire le condizioni per una pace in Ucraina. Secondo l’economista, il presidente statunitense non sta cercando una fine definitiva al conflitto, ma soltanto un cessate il fuoco che possa garantirgli un riconoscimento, un merito per aver finalmente portato ad una tregua degli attacchi.
Così come non vuole la pace l’Europa, che ha tutto l’interesse nel proseguire perchè sta guadagnando molto dalla guerra e soprattutto testando i nuovi sistemi di armamenti. Inoltre gli Usa non starebbero cercando di ripristinare i rapporti con la Russia, perchè altrimenti dovrebbero ammettere di voler limitare l’ampliamento della Nato, ma come sostiene il professore: “Trump è debole, pigro e ignorante in materia di storia, vuole un accordo senza politica“.
