Jerry Calà: “Tampone ai vaccinati? Un problema”/ “Non tutti possono permetterselo”
Jerry Calà a “L’Aria Che Tira” commenta le possibili misure anti-Covid per il periodo natalizio: “Aggiungere 15 euro al biglietto del cinema, del teatro o della discoteca può essere tanto”

Jerry Calà è intervenuto ai microfoni de “L’Aria Che Tira”, trasmissione di La 7 condotta dalla giornalista Myrta Merlino. In collegamento audiovisivo, l’attore ha parlato dell’attuale situazione connessa all’andamento della pandemia di Coronavirus in Italia, complice l’irruzione in scena della variante Omicron: “Salvo queste notizie su una possibile ulteriore stretta, devo dire che l’atmosfera natalizia in giro si sente – ha affermato Calà –. Ora, però, stiamo tutti aspettando di conoscere le decisioni che saranno assunte nel corso della cabina di regia in programma il prossimo 23 dicembre”.
Le anticipazioni emerse nei giorni scorsi parlavano infatti della possibile introduzione del tampone obbligatorio anche per coloro che sono regolarmente vaccinati, al fine di consentire loro l’accesso a eventi e luoghi chiusi (cinema, teatri, discoteche): “Questa cosa del tampone per chi è vaccinato non è solo un problema da un punto di vista economico, perché aggiunge 15 euro al prezzo del biglietto del cinema, del teatro o della discoteca. Da un punto di vista logistico, nei locali dove vado io entrano 700-800 persone: dove vanno a farsi il tampone? Immaginiamo le file in farmacia la sera di Natale…”.
JERRY CALÀ: “HO ANCHE UN RISTORANTE, MA QUANTE DISDETTE DALLE AZIENDE PER NATALE…”
Nel prosieguo del suo intervento a “L’Aria Che Tira”, Jerry Calà ha rivelato che, a livello artistico, l’esecuzione della hit “Maracaibo” rappresenta da sempre una sua dannazione, in quanto “ho provato a non farla nei miei spettacoli, ma la gente si imbufalisce e alla fine la devo comunque fare”.
Poi, un retroscena che esula da qualsivoglia discorso televisivo e/o teatrale: “Io sono anche socio da 40 anni insieme a un mio amico con cui sono cresciuto di un ristorante: è un casale bellissimo nella campagna del lago di Garda. Le disdette per Natale, purtroppo, ci sono e arrivano soprattutto dalle cene aziendali, quelle per intenderci da 50, 60, 70 persone. Si tratta di aziende che magari hanno avuto un positivo nel loro nucleo e sono costrette ad annullare tutto”.
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