Dopo sette anni di silenzio, Julia Tosti, fidanzata di Alessandro Polizzi, giovane ucciso nel marzo 2013, ha deciso di rompere il silenzio. Lo ha fatto in una intervista rilasciata alla trasmissione La Vita in Diretta dopo che Riccardo Menenti, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Alessandro ed il tentato omicidio della stessa Julia, è tornato in libertà per decorrenza dei termini. Il 24enne fu ucciso a colpi di pistola in un appartamento di Perugia perchè Valerio Manenti, figlio di Riccardo, non accettava che Julia, sua ex, avesse iniziato una nuova relazione. In assenza di una sentenza definitiva, Riccardo Menenti è uscito dal carcere di Terni dove era detenuto lo scorso 10 gennaio. Sono trascorsi sette anni, ma nella giovane Julia i ricordi di quanto accaduto quella sera di marzo del 2013 restano impressi nella mente: “La sera purtroppo le immagini ce le ho stampate davanti agli occhi”, ha spiegato ai microfoni de La Vita in Diretta. “Avevamo cenato per la prima volta a casa, eravamo felici, ci siamo addormentati e non immaginavo ciò che sarebbe successo”, ha proseguito.
JULIA TOSTI, FIDANZATA ALESSANDRO POLIZZI PARLA DOPO 7 ANNI
Julia Tosti ha poi affidato alla trasmissione di Rai1 il resto dei ricordi inquietanti legati all’omicidio del giovane fidanzato Alessandro Polizzi. “Ho sentito il rumore della porta che sbatteva, e poi lo sparo. Alessandro si alzò in piedi andando verso la persona che ci sparava contro, ci fu una breve colluttazione e lui in quegli attimi credo che abbia solo pensato a me”, ha spiegato. “Vidi l’assassino che tirò fuori un arnese e colpì Alessandro, lui si accasciò a terra. Poi venne verso di me in camera, chiuse la porta, eravamo totalmente al buio e mi prese a sprangate in testa”, ha aggiunto. Ma i suoi ricordi non di fermano e Julia prosegue ancora: “io urlavo come una pazza e lui è scappato”. Ma chi era? “Era il papà di Valerio, Riccardo. Agì con ferocia, voleva uccidere tutti e due quella notte. L’immagine di Alessandro? Era accasciato a terra su una pozza di sangue perchè è così che lo ha lasciato, è così che lo ha ridotto”, ha chiosato. Ai microfoni della medesima trasmissione anche il papà della vittima, Giovanni: “l’errore fatto con il padre, qualche mese fa è stato fatto con il figlio, ma la stessa problematica è subita anche da altre famiglie. Non si può mettere in libertà un assassino, adesso come fate a rimetterlo dentro?”, ha tuonato.