Kabir Bedi e il suo Sandokan tra i protagonisti della puntata di oggi, lunedì 13 luglio 2020, di Techetechetè in onda su Raiuno
Kabir Bedi e il successo di Sandokan
“Forse perché arrivò in un momento molto buio per l’Italia” – ha detto Kabir Bedi – “erano anni di attentati, di omicidi. Alla sera ci si metteva davanti alla televisione, si aveva voglia di svago, si voleva viaggiare in terre esotiche. Ricordo le migliaia di lettere che ricevevamo, le persone che si assiepavano davanti all’albergo di via Veneto, dove alloggiavamo”. Un successo che l’ha reso una star mondiale anche se Kabir non nasconde di essere sempre rimasto molto legato all’India: “l’India batte al centro del mio cuore. I miei genitori, Baba Bedi e Freda Bedi, hanno dedicato molti anni della propria vita al movimento per l’indipendenza dell’India. Delhi, la capitale storica, come Roma, è dove sono cresciuto. Mumbai è la capitale dei film di Bollywood, un’industria estremamente popolare, quindi vivo qui ora. È una vasta città di 21 milioni di persone, pulsanti di speranze e sogni, anche se afflitti dalla povertà. L’India è in procinto di grandi cambiamenti ed è molto emozionante assistere a questa trasformazione. Sono emozionalmente parte di Juhu Beach, dove ho vissuto, di tanto in tanto, per decenni”. Oggi Kabir viaggio come sempre per lavoro e ha realizzato ben 6 film in 5 lingue e sta preparando un’autobiografia, ma conserva nitide nella memoria le bellezze dell’Italia: “ricordo anche con grande ammirazione e affetto i miei viaggi a Milano, dove mio padre visse per 30 anni, e ancora Venezia con i suoi meravigliosi canali così come l’Umbria e in particolare Todi, dove Sergio Sollima aveva casa. Impossibile poi dimenticare Firenze con i suoi tesori artistici mozzafiato, le terme di Saturnia, Napoli e la Grotta Azzurra di Capri”.