Al di là delle recentissime vicende del Kazakistan e delle scelte fatte dal presidente Tokayev in merito alle repressioni poste in essere nei confronti dei cosiddetti terroristi e dissidenti – repressioni queste appoggiate appoggiate dalla Russia e anche dalla Cina – i media tradizionali ignorano i legami profondi a livello economico che legano la Russia al Kazakistan, legami che ruotano intorno a una figura molto particolare di imprenditore e cioè Oleg Novachuk.
Novachuk è titolare, con il suo socio kazako di origine coreana Vladimir Kim, del gruppo minerario kazako Kaz Minerals, nato dalla ristrutturazione di Kazakhmys e che si è aggiudicato la commessa per lo sfruttamento dell’enorme giacimento di rame Baimskaya che si affaccia sul Mare di Bering. In quanto tale, il gruppo è in prima linea nello sviluppo industriale di questo distretto dell’estremo oriente della Chukotka e sta incoraggiando Mosca ad aprire il traffico sulla rotta nord. Per realizzare il progetto, Kaz Minerals si è affidata a Rosatom e alla United Shipbuilding Corp, di proprietà statale, da tempo guidata da Igor Sechin, stretto consigliere del presidente russo Putin.
Il giacimento di Baimskaya è stato acquistato dalla partnership Novachuk-Kim, tramite Kaz Minerals, dagli oligarchi Abramovich e Alexander Abramov nel gennaio 2019.
L’accordo tra Kaz Minerals e Rosatom corrisponde pienamente alle ambizioni strategiche del primo ministro russo Mikhail Mishustin e del vice primo ministro Yury Trutnev, che è il rappresentante del governo in Estremo Oriente. Permette di promuovere le innovazioni di Rosatom e incoraggia anche grandi investimenti in questa regione, che si apre sullo Stretto di Bering e sulle enormi possibilità dei mari artici.
Questa posizione con il colosso nucleare russo Kim e Novachuk consente al Kazakistan di diventare attore chiave nei progetti nucleari, in un momento in cui il presidente Tokayev ha recentemente riproposto l’idea di costruire una centrale nucleare in territorio kazako, proposta questa caldeggiata esplicitamente dall’ambasciatore russo a Nur-Sultan, Alexei Borodavkin.
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